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Il diffondersi dei grandi magazzini e il caso italiano della Rinascente

Fondatori della Rinascente: i fratelli Bocconi

L'esordio del grande magazzino italiano è legato ai fratelli Ferdinando e Luigi Bocconi, imprenditori milanesi noti per aver costituito l'organizzazione di vendita al dettaglio più importante d'Europa.

Sin dalla metà del secolo i fratelli esercitano con il padre Roberto il commercio di tessuti e capi d'abbigliamento a Milano; molti periodici descrivono questi anni difficoltosi per la famiglia Bocconi tant'è vero che il padre, probabilmente per indebitamento, viene incarcerato.

I figli, non scoraggiandosi, allargano la propria attività a mercati e fiere delle principali città lombarde, distinguendosi da altri venditori ambulanti con l'offerta di abiti pronti, fatti confezionare da cucitrici di modestissime pretese, grande innovazione introdotta dai Bocconi.

Nel 1865 aprono, a Milano, una bottega nella centralissima via Santa Redegonda e da quel momento la loro ascesa al commercio milanese è continua, nonostante qualche difficoltà determinata soprattutto da eventi politici.

Lo sviluppo è notevole negli anni 1871-1873 grazie all'incremento di addetti nel settore secondario, al movimento ferroviario di merci e soprattutto all'elevato numero di società per azioni che scelgono la capitale lombarda come sede.

La popolazione, visto il buon andamento economico, cresce; intorno al 1860 muta considerevolmente il sistema urbanistico della città e della rete di trasporti pubblici urbani.

Il progetto di ristrutturazione dell'area attorno a piazza del Duomo è il più significativo, elaborato dall'architetto Mengoni: la Galleria Vittorio Emanuele è inaugurata nel settembre del 1867 e diviene il cuore cittadino.

Dopo il 1876 il servizio omnibus è progressivamente sostituito da tramways su rotaie in modo da configurare piazza del Duomo al centro della rete. Tutti questi fattori di modernizzazione della città sono decisivi per la nascita di un grande magazzino.

Nel 1870, infatti, l'azienda dei fratelli Bocconi, di via Santa Redegonda, si trasferisce presso Porta Nuova e cambia nome in: “Magazzino Livornese” allargando la gamma dell'offerta alla biancheria, ai cappelli, alle calzature, ai tendaggi e ai mobili.

La prospettiva a cui erano però indirizzati i fratelli Bocconi era di centralizzare la loro attività nel cuore milanese ovvero all'ombra del Duomo. Nel 1877 la sede viene, così, spostata affidando un intero albergo, l'Hotel Confortable, che ribattezzato “Aux villes d'Italie”, rappresenta la prima sede di un grande magazzino italiano.

In pochi anni sono aperte filiali in numerose città d'Italia e l'organizzazione cresce grazie alle vendite dirette e tramite catalogo, applicando tutte le regole di Boucicaut, come dapprima approfondite: il buon mercato, la divisione del lavoro, gli acquisti su larga scala, la vendita per contanti, il prezzo fisso.

Ciò che conferma la capacità dell'impresa a confrontarsi con la concorrenza è il vasto assortimento di offerta evidenziato sia nella scala di prezzi che variano ad esempio da abiti a 8 lire a 400 lire sia nella svariata tipologia di beni a disposizione del cliente.

Parigi è il punto di riferimento dei fratelli Bocconi, città rilevante per la sua migliore offerta europea e luogo in cui presto vi aprono un ufficio acquisti. Nella costruzione dei grandi edifici, con occhio sempre rivolto a Parigi, sono stati usati tecnica e stile d'avanguardia; a Roma il “palazzo” è firmato dall'architetto De Angelis, quanto all'edificio milanese è disegnato dall'architetto Giachi.

I fratelli Bocconi non sono interessati solo alle maggiori città italiane ma cercano di portare la loro vendita per corrispondenza anche in centri più interni protraendo il loro sviluppo.

Con l'inizio del nuovo secolo le sedi della grande azienda milanese si estendono a Milano, Roma, Genova, Torino, Palermo, Napoli, Venezia, Firenze e Bologna e fanno di Ferdinando Bocconi, rimasto ormai solo alla guida dell'impresa, uno degli uomini più ricchi d'Italia, nominato nel 1906 senatore.

Nel 1908 tuttavia Ferdinando Bocconi muore, dopo aver creato, in memoria del suo terzo figlio morto nella campagna d'Africa, l'Università Commerciale Luigi Bocconi. E' così che il complesso entra in crisi, i restanti due figli Ferdinando e Ettore non riescono a portare avanti la stupefacente struttura fondata dal padre.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il diffondersi dei grandi magazzini e il caso italiano della Rinascente

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria Dedola
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Paola Massa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 85

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