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Gli adempimenti dei professionisti contabili per la prevenzione del riciclaggio

Il flusso delle segnalazioni: l’apporto marginale dei professionisti

Per comprendere appieno lo stato di “assimilazione” della normativa antiriciclaggio da parte dei destinatari della stessa, può essere utile soffermarsi brevemente sul flusso delle segnalazioni di operazioni sospette registrato dall’UIF nel corso degli anni e fare qualche considerazione riguardo alla provenienza delle segnalazioni.
Innanzitutto si riportano i dati complessivi messi a disposizione dall’Unità di Informazione Finanziaria, la quale, nel bollettino periodico relativo al primo semestre del 2009, riporta la «serie storica (1997 – 2009) delle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo pervenute all’UIC/UIF»: riportando solo alcuni “numeri” significativi, le segnalazioni sono state 840 nel 1997, 3.813 nel 2000, 5.260 nel 2003, 10.332 nel 2006, 12.544 nel 2007, 14.602 nel 2008 e 9.934 nel primo semestre nel 2009. Risulta evidente il costante incremento delle segnalazioni: concentrandosi solamente sugli ultimi due anni, nel 2008 esse sono cresciute del 16 per cento rispetto all’anno precedente e nel 2009 (l’importo è riferito al primo semestre) l’incremento è addirittura di quasi il 50 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2008. Non si può che essere soddisfatti per l’andamento del flusso, anche se bisogna tenere presente che non tutte le segnalazioni, poi, vengono approfondite dalle Autorità investigative, in quanto molte vengono archiviate dalla stessa UIF in quanto ritenute non rilevanti.

Tuttavia, lo stesso Governatore della Banca d’Italia rileva che «l’incremento delle segnalazioni è un risultato che va apprezzato, ma non è sufficiente. La cultura della “collaborazione attiva” continua ad essere diffusa solo presso alcune categorie di soggetti obbligati88»; infatti, se si guardano i “numeri” in riferimento alla provenienza delle segnalazioni, si resta a dir poco “colpiti” dall’esiguità di quelle effettuate dai professionisti e operatori non finanziari (di cui agli artt. 12, 13 e 14 del d.lgs. n. 231/2007): nel corso del 2008 si parla di 173 segnalazioni, persino in calo rispetto alle 215 del 2007 (percentuali intorno all’1% del totale). Inoltre, anche dal punto di vista qualitativo esse sono risultate di scarsa utilità, dal momento che circa la metà sono state archiviate dall’UIF.

Tali dati “parlano da soli” e dimostrano quanto scarsa sia ancora l’applicazione dell’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette all’interno degli studi professionali. Cercare di capire perché i professionisti siano così restii nel recepimento di alcuni adempimenti imposti dalla normativa antiriciclaggio costituisce la ragione principale che ha spinto chi scrive ad occuparsi della materia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gli adempimenti dei professionisti contabili per la prevenzione del riciclaggio

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Pietrobon
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Alberto Urbani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 202

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Parole chiave

riciclaggio
professionisti
scudo fiscale
segnalazione operazioni sospette
adeguata verifica della clientela

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