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L’ istituto dell'amicus curiae nella funzione giurisdizionale internazionale

I Tribunali Penali Internazionali dell’ex Jugoslavia e del Rwanda

Solo un accenno, a conclusione di questo capitolo il cui intento era fornire una panoramica generale sul locus standi che l’amicus curiae ha nelle principali corti internazionali, si è pensato di dedicarlo all’amicus all’interno della procedura di due corti penali internazionali, istituite adhoc, e quindi non permanenti: il Tribunale per i crimini perpetrati nell’ex-Jugoslavia e quello per i crimini in Rwanda.

Il Tribunale Penale per l’ex-Jugoslavia (New York, 25 maggio 1993 - 17 maggio 2002), così come quello per il Rwanda (New York, 8 novembre 1994 - 17 maggio 2002), come si diceva sopra, sono state due corti adhoc, istituite rispettivamente da due risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU: la risoluzione 827 per il primo, e la 955 per il secondo.

Il Tribunale per l’ex-Jugoslavia, il cui nome originale completo era International Tribunal for the Prosecution of Persons Responsible for Serious Violations of International Humanitarian Law Committed in the Territory of the Former Yugoslavia since 1991, o abbreviato International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ICTY). è stata la prima corte per crimini di guerra costituita in Europa dalla seconda guerra mondiale ed era chiamata a giudicare gli eventi avvenuti in 4 differenti conflitti: in Croazia, in Bosnia Erzegovina, in Kosovo e in Macedonia. Perseguiva principalmente quattro reati: gravi infrazioni alla Convenzione di Ginevra del 1949, crimini contro l’umanità, genocidio e violazione delle consuetudini e delle leggi di guerra; poteva processare solamente persone singole, quindi nessun Stato, partito politico o organizzazione ricadeva sotto la sua giurisdizione, e la pena massima applicabile era l'ergastolo.

Il Tribunale per il Rwanda (ICTR dall'inglese International Criminal Tribunal for Rwanda) fu a sua volta istituito per il perseguimento di persone responsabili di atti di genocidio e di altre violazioni gravi del diritto internazionale commesse nel territorio del Rwanda e di cittadini rwandesi responsabili degli stessi atti di violazione commessi nel territorio degli Stati vicini.
I due Tribunali sono interessanti per l’oggetto in esame poiché entrambi, all’articolo 74 delle Regole di Procedura, intitolato appunto Amicus Curiae, prevedono espressamente la possibilità d’intervento attraverso tale mezzo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L’ istituto dell'amicus curiae nella funzione giurisdizionale internazionale

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Blancodini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Alberto Oddenino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 223

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