Gli effetti economici del reato di contraffazione

La fortissima crescita dei fenomeni di contraffazione, di importazioni parallele, di abusi di marchio e di prodotto sono oggi legati alla globalizzazione e alle caratteristiche cui questo fenomeno si accompagna, come la delocalizzazione, i movimenti virtuali di merci e documenti, ecc..
In questa prospettiva la messa in atto di tecniche di sicurezza, attraverso l’uso di dispositivi tecnici, deve diventare per le imprese una componente reale delle strategie aziendali e non un semplice sistema da utilizzare solo al momento della commercializzazione. Poiché è la filiera in tutta la sua ampiezza che può essere soggetta a problematiche connesse con l’abuso dei diritti di proprietà
intellettuale dell’azienda da parte di terzi, la messa a punto di un sistema di sicurezza deve poter funzionare in modo efficiente, rendendo da una parte più difficoltosa la realizzazione di abusi; dall’altra facilitando la loro individuazione e, ancora, minimizzando gli eventuali danni da loro causati.

Il fenomeno della contraffazione, pur essendo iniziato da molti decenni, solo in questi ultimi anni ha avuto uno sviluppo tale da richiedere un intervento immediato e forte da parte delle stesse aziende colpite unitamente agli interventi previsti dai singoli Paesi.
La globalizzazione ha favorito la comunicazione tra i diversi Paesi e, nello stesso tempo, ha coinvolto nuove realtà, quali l’ex Unione Sovietica e la Cina, rendendo il problema di maggiore risonanza, data la facilità di spostamento delle merci e delle informazioni.
Il ricorso sempre più massiccio alle tecnologie anti-contraffazione è determinato non solo dall’aumento delle vittime delle falsificazioni ma anche da un più agevole accesso a tecnologie con costi più accessibili. Ogni sistema anti-contraffazione deve possedere la caratteristica di cambiare il rapporto rischio/vantaggio in modo tale da innalzare il rischio del contraffattore, rendendo minimo il suo ritorno economico.

Il costo che il contraffattore sopporta è costituito, da una parte dai costi diretti di produzione e di distribuzione delle falsificazioni, dall’altro, dal fattore rischio diretto, rappresentato dal pericolo di essere scoperto con la possibilità di una condanna, vista anche la serietà delle pene eventualmente comminabili.