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Dalla pace alla battaglia di Sanluri (1355-1409). Fonti documentarie e cronachistiche

Il castello di Sanluri nei secoli XIV e XV

Ritengo opportuno un excursus sul Castello di Sanluri a questo punto della trattazione perché di esso si ha testimonianza scritta proprio a partire dall’anno della pace di Sanluri, il 1355; in questa sede si tratterà solo del periodo storico che si sta esaminando, per ovvi motivi di pertinenza con gli argomenti trattati. Il castello fu al centro delle lotte fra gli Aragonesi e i Giudici d’Arborea. La sua struttura si è conservata fino ai giorni nostri: la forma è quadrata, con muri alti 10 metri, spessi 1,80 e lunghi 27 metri. Nel sec. XIV il sistema difensivo era completato da una serie di feritoie lignee, sparse lungo le pareti, con funzione di difesa e d’avvistamento, da robusti portali di legno con chiusure in ferro e da un fossato protetto da una barbacana (costruzione militare difensiva). Nel 1348 Sanluri passò dal demanio regio all’essere dato in feudo ai nobili catalani di Santa Pau, una delle famiglie giunte in Sardegna con l’Infante don Alfonso; nel 1358 il Castello fu affidato ad Ughetto di Santa Pau in concessione non feudale ma amministrativa.

Costui, infatti, assunse la carica di castellano, cioè di capo del Castello, retribuito con regolare stipendio, dotato di poteri militari e all’occorrenza di poteri civili. Alle sue dipendenze aveva un subcastellano con funzioni vicarie, una guarnigione civile e una piccola guarnigione militare.
-La guarnigione civile era costituita dai domestici del Castello, che avevano incarichi di pulizia, cucina etc.
-La guarnigione militare era formata da dieci soldati di ventura, detti clientes, pagati con vitto, alloggio, e una retribuzione che oscillava da un alfonsino minuto d’argento a tre lire di alfonsini minuti al mese. Essi erano la forza regolare del castello, che il castellano doveva tenere anche contro la propria volontà.

La dotazione militare del castello consisteva in un numero ridotto di balestre e di frecce e nelle armature dei soldati. Tutti questi materiali erano inviati da Cagliari, poiché mancava nel Castello la fucina per forgiare le armi. Periodicamente erano compiute opere murarie di manutenzione, per le quali si sceglieva manodopera catalana da Cagliari, vista la grande diffidenza degli Aragonesi verso i Sardi. L’amministrazione regia provvedeva anche all’approvvigionamento del Castello, che constava di grano, legumi, olio vino e aceto; la pianura attorno alla fortificazione – benché fertile – non poteva produrre per via delle continue battaglie. I contadini puntavano allora a colture dal ciclo produttivo breve, come le verdure, o semplicemente abbandonavano le terre al pascolo. Proprio dal bestiame che pascolava, il Castello traeva la carne necessaria al fabbisogno.

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Dalla pace alla battaglia di Sanluri (1355-1409). Fonti documentarie e cronachistiche

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Usai
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Luisa d'Arienzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 141

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