Sostenibilità e grande distribuzione organizzata: quali possibili prospettive?

Si stanno diffondendo modalità organizzative che propongono un controllo più diretto sulla filiera e sulla provenienza e salubrità dei prodotti intervenendo sulle modalità produttive e distributive. Molte iniziative ruotano appunto intorno al tema della filiera corta, indicante una serie di attività che prevedono un rapporto diretto tra produttori e consumatori, che accorciano cioè il numero degli intermediari commerciali e diminuiscono il prezzo finale.

Questa necessità di controllo viene vissuta in molti modi: modificando la qualità delle relazioni con i fornitori, con il controllo totale, integrandosi a monte, nell'incontro con filiere già fortemente orientare ai valori dello sviluppo sostenibile (bio e solidale). In questo contesto si inserisce la tematica della rintracciabilità di filiera, come strumento di verifica e garanzia dei sistemi di
gestione della qualità, capace di ricostruire la storia e il percorso del prodotto mediante identificazioni documentate.
La rintracciabilità di filiera è legata quindi, sia a norme cogenti che mirano ad individuare e correggere eventuali problematiche legate principalmente alla tutela e alla salute del cittadino-consumatore, sia alla possibilità per le imprese di identificare le responsabilità di ogni attore coinvolto nella filiera del prodotto. In particolare, i sistemi di rintracciabilità oltre a essere uno strumento dal punto di vista tecnico gestionale, per il corretto monitoraggio sulle fasi di tutta la filiera, permettono di individuare e razionalizzare i flussi logistici, ridurre i costi di gestione e intervenire tempestivamente sulle cause di non conformità, anche in un'ottica di garanzia dei processi di controllo dei soggetti più deboli.

La tracciabilità è inoltre un sistema utile a recuperare la fiducia del consumatore e a conferire valore aggiunto alla merce, oltre che uno strumento indispensabile nella prevenzione e nella gestione del rischio. La tracciabilità è un preciso procedimento di controllo e identificazione del prodotto, nel suo percorso dal campo alla tavola; l'iter permette di visualizzare l'intero viaggio dell'alimento dalla sua nascita come materia prima al prodotto pronto per il consumo. In esso ogni dettaglio che contribuisce a caratterizzare la qualità dell'alimento viene registrato e comunicato al consumatore attraverso l'etichetta. In tal modo, la tracciabilità diventa un mezzo per certificare la qualità di un prodotto, inteso come frutto di un processo in cui anche la produzione primaria gioca un ruolo di grande importanza, in quanto garante all'origine per la materia prima.

La moderna politica della sicurezza alimentare intende spostarsi dal controllo del prodotto a quello del processo, dalla garanzia del prodotto a quella della filiera, dalla comunicazione commerciale alla corretta informazione del consumatore. L'intento delle aziende è quello di ottenere fiducia dal consumatore, e questa nasce da un complesso di relazioni che si concretizzano nell'assunzione di responsabilità. E se quest'ultima è volontaria diventa un potente strumento di valorizzazione dell'attività aziendale, che genera un benefico processo di fidelizzazione per contraenti, produttori e consumatori.
Come ausilio per la realizzazione della tracciabilità vengono offerti agli operatori mezzi sempre più avanzati, basati su sistemi integrati che consentono di monitorare, schedare e coordinare le informazioni relative al prodotto che costituiranno la comunicazione al consumatore attraverso l'etichettatura elettronica.