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Maturità e scelte d’investimento delle varie tipologie di Venture Capital

La costruzione del database

Una volta deciso come suddividere gli investimenti che si aveva a disposizione si è potuta iniziare la costruzione del database. Il primo passo è stato quello di cercare da fonti pubbliche quali motori di ricerca su internet i dati mancanti in modo da completare ciò che effettivamente serviva per l’analisi. Usando i motori di ricerca e usando come informazione da cercare il nome del fondo/società che investiva si è cercato il sito della società di gestione o qualsiasi altro sito che potesse avesse potuto dare informazioni utili sul fondo e sulla sua costituzione.
In particolare conoscendo i nomi dei fondi che investivano nelle imprese e la data di investimento nell’impresa si è cercato di risalire alla loro età al momento dell’investimento, andando a vedere l’anno in cui il fondo ha potuto iniziare la sua attività o in generale l’anno del primo investimento. Per alcuni fondi è stato anche possibile risalire alla data di scadenza e alla durata del fondo stesso.

Quest’ultimi dati sono serviti anche per decidere un criterio di suddivisione tra fondi giovani e fondi maturi. Considerando un’età media del fondo di 10 anni si era presa inizialmente la decisione di suddividere i fondi giovani dai 0 ai 5 anni non compreso e i fondi maturi dai 5 in poi. In realtà a database completato ci si è resi conto di una netta disparità del numero dei fondi giovani rispetto ai fondi maturi, in effetti si è potuto constatare che la maggior parte degli investimenti di un fondo venivano fatti nei primi anni della propria vita per poi eventualmente continuare nell’impresa con i successivi round di finanziamento.

Si è considerato quindi una maggior utilità per l’analisi della maturità dividere i fondi giovani fino ai 4 anni (non compresi) e i fondi maturi dai 4 anni in poi ritenendo che un potenziale fondo potesse iniziare a risentire di comportamenti distorsivi dovuti all’età già a partire dal quarto anno, prendendo in considerazione anche il fatto che gli investimenti venture capital sono investimenti di lungo periodo. Una volta trovata l’età del fondo che investiva e dopo aver classificato la tipologia di investimento si è cercato, nei casi in cui non era riportato l’anno di fondazione della compagnia investita, l’anno di nascita dell’impresa per valutarne l’età al momento dell’investimento.

Quindi in base alle informazioni in possesso e alle informazioni trovate si è potuto così costruire un database personale da utilizzare per la verifica successiva delle ipotesi di ricerca. Le informazioni aggiuntive oltre a quelle derivanti dai VentureXpert e VICO sono state, riepilogando, l’età dei fondi, la tipologia e l’età dell’impresa investita.
Il database finale conteneva quindi le seguenti informazioni : settore della società, anno di fondazione della compagnia, età dell’impresa al momento dell’investimento, stato della società (se attiva o morta) e modalità (acquisita, fusa con altre, liquidata, …), nome della società investita, mese e anno dell’investimento, nome del fondo che ha investito, società di gestione del fondo che ha investito, tipologia del fondo o comunque dell’investimento (IVC-CVC-BVC-PVC), anno di nascita del fondo inteso come data della chiusura della raccolta di capitali o comunque come anno del primo investimento fatto da parte del fondo, scadenza del fondo, età in cui il fondo ha investito e note finali (contenenti informazioni ad esempio sulla tipologia di operazione, sul round di finanziamento e/o sulla storia della società).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Maturità e scelte d’investimento delle varie tipologie di Venture Capital

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Informazioni tesi

  Autore: Oreste Antoniello
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Politecnico di Milano
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Fabio Bertoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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