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Strumenti Finanziari Derivati negli Enti Locali: margini di utilità e rischi

Il "mark to market" e la rinegoziazione dei contratti IRS

Il bilancio degli Enti Locali ha natura finanziaria e non sembra consentire la rappresentazione dell’indicazione del valore di un contratto.
Tuttavia, il contratto di swap di tasso di interesse è un contratto di durata che inciderà sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell’Ente per tutti gli anni nei quali avrà esecuzione e, pertanto, è avvertita l’esigenza di individuare una forma di rappresentazione che permetta all’Ente di stimare gli effetti positivi o negativi, anche al fine di procedere all’accantonamento di risorse necessarie per far fronte agli impegni assunti. A questo proposito viene in rilievo il mark to market, che è una delle caratteristiche principali dei contratti di finanza derivata. Non si tratta della indicazione di un vero e proprio valore del contratto, bensì, tenuto conto della particolare struttura di ciascun contratto, costruita in relazione all’evoluzione del mercato finanziario dei tassi d’interesse, del valore atteso in base all’evoluzione del mercato.
Non rappresenta, quindi, un valore assoluto, ma una valutazione che muta a seguito del mutare del mercato e che viene calcolato in base alle attese sull’evoluzione dei tassi d’interesse in relazione alla struttura contrattuale. Il calcolo contiene, ovviamente, elevati margini di aleatorietà, ma le strutture contrattuali complesse che contengono opzioni e soglie minime di pagamento a carico dell’Ente (floor) in relazione a tassi fissi a carico dell’intermediario finanziario permettono di individuare precise linee di tendenza del contratto.
Infatti, raramente il contratto di swap si presenta nella sua forme più semplice poiché, generalmente, è accompagnato dalla presenza di particolari opzioni che indirizzano, in vario modo, le obbligazioni delle parti o di una di esse. Nelle opzioni e nei meccanismi contrattuali ad esse riconducibili (cap - tetto massimo, floor - soglia minima, collar - corridoio) solo una delle parti è tenuta ad adempiere all’obbligazione, mentre l’altra ha la facoltà di decidere se adempiere o meno, a meno che l’opzione sia concessa ad entrambi le parti nel qual caso occorre riferirsi alla specifica disciplina concordata dai contraenti.
Anche al fine di valutare gli impegni che potenzialmente l’Ente dovrà sostenere in relazione al contratto è opportuno che vi sia un monitoraggio costante del mark to market e che le decisioni, anche di costruzione dei bilanci di previsione dell’Ente, siano assunte anche tenendo conto della potenziale passività e delle conseguenti risorse necessarie per farvi fronte.
Consapevole dei problemi che possono manifestarsi in assenza sia di un’adeguata informativa che della previsione di opportuni accantonamenti, il Legislatore, recentemente, ha preso in considerazione la necessità che nell’ambito del bilancio degli Enti Locali vi sia traccia dei contratti di finanza derivata, stabilendo, con la legge Finanziaria per il 2008, che al bilancio di ciascun Ente debba essere allegata una nota che indichi quale sia la valutazione degli oneri e dei rischi finanziari correlati al contratto relativo a strumenti finanziari derivati.
Si tratta di un primo passo diretto ad evidenziare quale sia la reale situazione finanziaria dell’Ente, anche al fine di porre in atto interventi correttivi, in relazione ai possibili impegni finanziari futuri. In assenza di precisazioni da parte del Legislatore, deve ritenersi che la nota di accompagnamento relativa ai prodotti finanziari derivati debba essere allegata sia al bilancio di previsione che al rendiconto poiché in relazione ad entrambi è necessario precisare l’esatta situazione in cui si trova l’Ente. In sede di bilancio di previsione, la nota riveste un ruolo importante poiché la gestione corrente che l’Ente intende effettuare deve essere coerente con gli impegni finanziari e con le possibili ricadute negative che l’operazione finanziaria può avere sull’Ente. Al rendiconto deve essere allegata una nota specifica che, partendo dalle possibili negatività derivanti dal contratto ed al fine di evitare possibili conseguenze negative, indichi se l’Amministrazione ha previsto che una parte delle entrate ovvero dell’avanzo di amministrazione sia vincolato al finanziamento di quella spesa, ove maturi una differenza negativa, come suggeriscono le regole di prudenza e sana gestione finanziaria.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Strumenti Finanziari Derivati negli Enti Locali: margini di utilità e rischi

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Informazioni tesi

  Autore: Amerigo D'Attis
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Fabio Michele Amatucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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