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Argentina 2001: una crisi lunga venticinque anni

Plan Primavera e iperinflazione

Con il fallimento del Plan Austral Alfonsín perse lo slancio decisionale della prima parte del suo mandato e cominciò a propendere per una nuova strategia volta a cercare il sostegno dei gruppi d’interesse. Così entrarono nella compagine governativa il sindacalista Carlos Alderete come Ministro del Lavoro e un rappresentante dei produttori rurali come Ministro dell’Agricoltura. Con le elezioni del settembre 1987, la posizione di Alfonsín si indebolì notevolmente: il partito peronista vinse con il 41% delle preferenze, quello radicale si fermò al 37% e il governo si ritrovò in minoranza in entrambi i rami del Congresso. Si imponeva una strategia politica basata sulla concertazione con i rappresentanti di vari settori della società e concessioni al Partido Justicialista per ottenere l’avallo parlamentare dei provvedimenti proposti. L’esecutivo, ormai minoranza nel paese, non ebbe la forza per condurre con la dovuta fermezza le negoziazioni con le controparti ed il risultato fu l’adozione di politiche eccessivamente timide, incoerenti e addirittura contraddittorie.
Nell’ottobre del 1987 il presidente propose un ampio piano di riforma di tendenza liberale volto alla graduale apertura del mercato interno alla concorrenza straniera, alla privatizzazione di alcuni servizi legati ad imprese pubbliche e alla vendita ai privati di pacchetti percentuali delle stesse – in particolare ENTel e Aerolineas Argentinas – con l’ottica di poter migliorare il bilancio fiscale. Tuttavia, l’opposizione peronista frustrò le intenzioni di Alfonsín e bocciò il progetto, costringendo il governo ad un nuovo aumento delle tariffe pubbliche per cercare di coprire il disavanzo fiscale, generando un’altra impennata inflazionistica: nel luglio 1988 il valore mensile si aggirava intorno al 25%.
Intanto il FMI puniva l’Argentina per il mancato rispetto degli obiettivi riguardanti il deficit, interrompendo nel giugno 1988 il flusso di finanziamento legato a uno Stand-by Arrangement firmato in precedenza; l’approccio del FMI fu giudicato eccessivamente rigido anche dai tecnici della Banca Mondiale. In effetti in quel periodo la Banca Mondiale e il FMI perseguivano approcci non sempre compatibili: le attività della prima erano focalizzate alla promozione di riforme strutturali – privatizzazione delle imprese pubbliche – in maniera da garantire nel lungo periodo la restituzione del capitale del debito estero, mentre il secondo si interessava a risolvere le crisi temporanee della bilancia dei pagamenti, con un forte accento sul bilancio pubblico, per garantire il rispetto delle scadenze dei pagamenti del servizio sul debito.
Difatti la Banca Mondiale, nello stesso mese in cui il FMI interrompeva il credito nei confronti dell’Argentina, accettò di finanziare con 1,25 miliardi di dollari il lancio del Plan Primavera, con la speranza di porre le basi per importanti riforme strutturali da adottare in un secondo tempo e di allontanare il fantasma del peronismo che stava raccogliendo sempre più consensi grazie all’approccio populista del candidato presidenziale Menem. Questo piano, ultimo tentativo di Alfonsín di stabilizzare l’economia, fu inaugurato nell’agosto con lo scopo di interrompere l’inerzia inflazionistica e di stabilizzare il bilancio pubblico. Appoggiato dalla Banca Mondiale e dalle principali organizzazioni padronali (Unión Industrial, Cámara Argentina de Comercio) il Plan Primavera introduceva sgravi fiscali alle imprese in cambio di una tregua sull’aumento dei prezzi, aggiustava artificialmente il tasso di cambio per appropriarsi di quote maggiori delle esportazioni agricole, suscitando però il malcontento della Sociedad Rural, innalzava i tassi d’interesse per ricostituire le riserve valutarie.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Argentina 2001: una crisi lunga venticinque anni

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Meucci
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Luciano Segreto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 219

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