I disturbi del comportamento nell'adulto con ritardo mentale

Tutti i comportamenti-problema, per quanto le loro conseguenze possano essere oggettivamente dannose, svolgono una specifica funzione per chi li emette. Molti comportamenti sono dei messaggi (Carr, 1998), non sempre facili da interpretare, ma il cui senso è verificabile: si vede infatti nella persona disabile l’intento di comunicare qualcosa alle persone che lo circondano. I comportamenti problematici hanno quindi una funzione prevalentemente comunicativa e interpersonale: le persone con disabilità imparano velocemente che il comportamento-problema costituisce un modo efficace per ottenere un’interazione con gli altri. Possiamo parlare di “ipotesi comunicativa del comportamento problematico” (Carr, 1998): tale ipotesi sostiene che il comportamento-problema funziona spesso come una forma primitiva di comunicazione per gli individui che non possiedono o non usano forme sofisticate di comunicazione. L’ipotesi è utile non tanto perché ci svela cosa stanno pensando le persone con handicap, ma perché suggerisce un modo costruttivo e educativo per affrontare il comportamento problematico. Questa ipotesi stabilisce che i problemi di comportamento possono funzionare come atti di comunicazione non verbale, finalizzati alla richiesta implicita di specifici rinforzi socialmente mediati (Neel, Billingsley, McCarty, Symonds, Lambert, Lewis-Smith e Hanashiro, 1983).
Il comportamento può avere la semplice funzione di ricerca d’attenzione, oppure il soggetto può mettere in atto il comportamento-problema per fuggire da situazioni spiacevoli, per esempio l’esecuzione di un compito o per porre fine a richieste troppo complesse o impegnative. Inoltre alcuni soggetti mettono in atto questi comportamenti per accedere a gratificazioni tangibili, quali attività preferite, oggetti particolari o cibi graditi. Questi individui possono aver imparato che l’oggetto tangibile viene loro consegnato in seguito ad uno scoppio di comportamento autolesionistico o aggressivo. Il comportamento può essere adattivo per il soggetto che lo emette, ed è questo il motivo per cui viene manifestato così di frequente.