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Dibattito sullo Sviluppo: un'analisi multidimensionale.

Forze di mercato ed ambiente

Le due differenti dottrine hanno evidentemente differenti posizioni riguardo al ruolo che il mercato e lo stato possono svolgere nell’affrontare i problemi ambientali legati all’attività economica, che in letteratura sono definiti come esternalità (ambientali) negative. La prima corrente è ovviamente maggiormente orientata al mercato, avallando la cosiddetta Environmental Kuznets Curve (EKC) e l’idea del capitalismo verde oltre che il mercato delle emissioni. La seconda, invece, pone in rilievo l’importanza e la crucialità delle politiche ambientali da aggiungere a campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita condotti a livello individuale.
Per forze di mercato s’intende il fenomeno macroeconomico che si realizza quando gran parte delle decisioni di scambio è operata, a livello microeconomico, all’interno di un libero mercato. A fronte di tale meccanismo si realizzano configurazioni ambientali, ottenute involontariamente, frutto di scelte che sono guidate esclusivamente dalla ricerca di maggiori profitti o dalla massimizzazione della propria utilità.
Stando così le cose si potrebbe obiettare che l’intrinseca spinta all’espansione nella produzione, determinata dalla concorrenza, determini inevitabilmente una crescente pressione ambientale ed un eccessivo utilizzo delle risorse, per cui sarebbe necessario un intervento pubblico volto a regolare ed indirizzare l’attività economica al fine di salvaguardare l’habitat naturale. Gli economisti ortodossi ritengono che tale constatazione sia erronea poiché, se è vero che l’attuale sistema di mercato stia causando gravi danni ambientali, non è detto che all’interno dello stesso non si possa anche risolverli attraverso un «inverdimento» del capitalismo. L’idea di base è che, con l’aumentare del reddito, i consumatori daranno maggior peso all’ambiente, considerato come un bene di lusso, il che spingerà le imprese ad adottare strategie maggiormente sensibili al rispetto dell’ambiente per potere intercettare i mutati bisogni dei consumatori. Tentativi di avvalorare le prospettive di un capitalismo verde sono stati fatti, a livello empirico, tramite la stima dell’ECK. Tale argomento verrà analizzato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo, adesso preme solo sottolineare che una cieca fiducia sull’auto-sensibilizzazione delle imprese sembra essere davvero incompatibile con la ricerca della massimizzazione dei profitti che guida il loro agire.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dibattito sullo Sviluppo: un'analisi multidimensionale.

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Informazioni tesi

  Autore: Tiziano Distefano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Economia
  Corso: Statistica economica, finanziaria ed attuariale
  Relatore: Davide Fiaschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

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