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Artisti in scena - Arte contemporanea al San Carlo

Arnaldo Pomodoro, Capriccio

Arnaldo Pomodoro è considerato tra i più grandi scultori contemporanei italiani, molto noto e apprezzato anche all'estero.
Le sue opere adornano città importanti di tutto il mondo e si contraddistinguono per una straordinaria ricchezza tecnica che trasforma forme classiche e primordiali; il disco, la colonna, la sfera in oggetti dal fascino arcano, custodi di una struttura multiforme e articolata. È famoso soprattutto per le sue particolari sfere di bronzo, materiale che predilige; si scompongono, si rompono e si aprono davanti allo spettatore, portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno.
Pomodoro studia architettura, per dedicarsi poi quasi subito alla scultura, per la quale sviluppa a poco a poco un'enorme passione all'inizio degli anni cinquanta. Lentamente il suo linguaggio informale, si va evolvendo adattandosi di volta in volta alle caratteristiche del materiale usato: prima l'oro e l'argento, per dei monili, poi il ferro, il legno, il cemento e il bronzo, sua materia base, usata per composizioni di piccole dimensioni e poi per le sculture monumentali che lo hanno reso celebre. Nella sua arte domina un rigoroso spirito geometrico, per cui ogni forma tende all'essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari. Sono paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o a ingranaggi di macchinari nascosti all'interno dei massicci contenitori, resi parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici levigate esterne.
Lo spazio esterno non esiste: tutto si svolge all'interno, nelle viscere racchiuse dalle pareti lisce e lucenti, da nitidi volumi, perfettamente delineati. Pomodoro, si è dedicato anche alla scenografia teatrale: il Teatro San Carlo nel 2002 lo chiama per realizzare le scene del Capriccio. L'impegno che lo porta qui arriva dopo aver creato i siparietti per Marcello Panni (consulente artistico) in occasione del concerto romano per Stranvinskij. A proporre la collaborazione per l'opera è stato Gioacchino Lanza Tomasi, che già negli anni ottanta, lo aveva chiamato per realizzare la Semiramide di Rossini.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Artisti in scena - Arte contemporanea al San Carlo

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Informazioni tesi

  Autore: Teresa Cecere
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Seconda Università degli Studi di Napoli
  Facoltà: Architettura
  Corso: Disegno industriale
  Relatore: Vincenzo Trione
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 215

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Parole chiave

napoli
artisti contemporanei
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