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L'Influenza della criminalità organizzata sulla crescita e lo sviluppo: Il caso italiano

Contraffazione, abusivismo e contrabbando

Nonostante la crisi economica mondiale degli ultimi anni, il mercato del falso e della contraffazione non ha patito alcuna contrazione. Anzi, sembra che ne abbia addirittura giovato. Secondo il XII rapporto di Sos Impresa e Confesercenti 2010, la contraffazione si estenderebbe a tutti i settori del reparto manifatturiero e genererebbe un volume d’affari di circa 7,8 miliardi di euro all’anno.
Quasi la metà di questo somma è ascrivibile ai prodotti di moda e al vestiario; la quota residua del mercato deriva invece dalla pirateria musicale, audiovisiva e dai software; il resto da giocattoli, medicinali e cosmetici. Il danno generato per i 15.000 commercianti coinvolti è stato di 0,2 miliardi di euro solo nel 2009.
Secondo recenti studi di Confindustria e Confcommercio, basati su operazioni e indagini della Guardia di Finanza, tale settore sottrae all’Erario 5 miliardi di euro all’anno, facendo perdere 130.000 posti di lavoro. Un episodio (limite) che può chiarire le idee sulla portata della contraffazione è raccontato dallo scrittore Roberto Saviano in Gomorra (2006).
Lo scrittore napoletano scrive di un abito bellissimo e finemente rifinito indossato da Angelina Jolie alla Notte degli Oscar ad Hollywood e prodotto in nero in una fabbrica situata ad Arzano (in Campania).
La fabbrica, collusa con il clan locale, smistava notevoli quantità di abiti verso gli Stati Uniti d’America ed era dislocata in un capannone. Lo scrittore precisa che non è un caso unico, ma che molti altri capannoni e sottoscala di villette a schiera fungono, nelle zone limitrofe (Sant’Antimo e Caivano), da laboratori per la fabbricazione di abiti di alta qualità. Si tratta di imprese e di lavoratori (sottopagati) che non esistono per lo Stato, ma che sono la reale espressione del Made in Italy, grazie alla qualità dei capi confezionati.
L’altra faccia della contraffazione è rappresentata dall’abusivismo che concorre in modo preponderante al degrado dei nostri territori. Sempre secondo il XII rapporto di Sos Impresa e Confesercenti 2010, l’abusivismo movimenterebbe un giro d’affari pari a 10 miliardi di euro e nel settore del commercio mercatale ci sarebbero circa 3 abusivi in ciascun mercato: un danno complessivo di 1,3 miliardi di euro. Infine troviamo il contrabbando, con in testa quello delle sigarette seguito da quello dei reperti archeologici. Il giro d’affari è stimato in 1,5 miliardi di euro e il danno complessivo per i commercianti in 1,3 miliardi di euro.

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L'Influenza della criminalità organizzata sulla crescita e lo sviluppo: Il caso italiano

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Informazioni tesi

  Autore: Gaetano Perone
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi del Molise
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Alberto Franco Pozzolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

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