Il ruolo della collettività italoamericana nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti (1941-1947)

La comunità italoamericana, nonostante la persistenza di un settore “disfattista” anche se non più apertamente filofascista, diede quindi un contributo effettivo e a vari livelli alla sconfitta dell'Italia mussoliniana.
Questo contributo fu soprattutto, come si è visto, di tipo propagandistico, anche in collegamento con l'azione degli esiliati; e militare, considerando la presenza ed il valore degli americani di origine italiana nelle Forze Armate statunitensi.
Il governo americano incoraggiò questo contributo a livello ufficiale, ma vi fu anche un livello non ufficiale al quale l'amministrazione americana promosse l'iniziativa degli italoamericani per raggiungere il medesimo obiettivo, la sconfitta del nazifascismo.
Il servizio segreto della Marina Militare americana, in prossimità dello sbarco alleato in Sicilia, si garantì la collaborazione di tutte le “famiglie” dell'isola e l'organizzazione di una struttura di intelligence tramite l'azione e l'influenza dei boss mafiosi Lucky Luciano e Meyer Lasky, che negli Stati Uniti controllavano il fronte del porto di New York e Miami. Lucky Luciano era al tempo in prigione, ed in cambio del suo intervento ottenne il rimpatrio in Sicilia.
Con la stessa disinvoltura al boss Vito Genovese, ricercato negli Stati Uniti per vari delitti, compreso l'omicidio, fu chiesto di prestare servizio presso il quartier generale alleato di Nola come ufficiale di collegamento.