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Tecniche di reverse engineering in riconversioni di sistemi main frame

File VSAM (Virtual Storage Access Method)

Le routine software che controllano il trasferimento dei dati tra la memoria interna di un elaboratore e i device esterni di memoria sono conosciute come metodi di accesso (access method). Vengono descritti i concetti base del metodo di accesso VSAM e le organizzazioni ad esso relative.
VSAM: concetti base
Il VSAM è un metodo di organizzare i dati, progettato per la soluzione sia di problemi batch che on-line. Le sue caratteristiche generali sono:
- Ottimizzazione dello spazio su disco.
- Velocità e sicurezza di accesso ai dati.
Il VSAM si avvale della memoria virtuale, ed è pertanto supportato dai sistemi operativi che gestiscono la memoria virtuale stessa quali ad esempio: MVS, DOS/VSE, OS/VS1, VM/CMS. Inoltre le unità di supporto ai data set VSAM devono essere unità di accesso diretto, ossia dischi e non nastri.
Organizzazioni del VSAM
Il metodo di accesso VSAM è in grado di gestire tre diversi tipi di organizzazione dei dati con tecniche di base sequenziali e dirette. Questi tre tipi di organizzazioni sono:
a) KSDS: Key Sequenced Data Set, ovvero in sequenza di chiave.
b) ESDS: Entry Sequenced Data Set, ovvero in sequenza di entrata.
c) RRDS: Relative Record Data Set, ovvero in sequenza di numero relativo.
Le tre organizzazioni differiscono tra loro nelle sequenze con cui i record dati sono memorizzati nel data set stesso, generalmente l’organizzazione KSDS è quella più diffusa nelle applicazioni, però in casi particolari può essere conveniente adottarne un tipo differente.
KSDS: i record vengono memorizzati in sequenza crescente di un campo chiave prestabilito, di lunghezza fissa e in posizione fissa all’interno del record, inoltre tale chiave deve essere unica nel data set, ossia non devono esistere record diversi con la stessa chiave. Gli archivi sono concettualmente due diversi: uno contiene tutte le informazioni tipiche del record, tra cui anche il campo chiave, che è chiamato “archivio dati”, l’altro contiene, invece, solo i campi e gli indirizzi o puntatori ai vari record del primo archivio e viene chiamato “archivio chiavi”.
ESDS: i record vengono memorizzati nella sequenza fisica con cui sono caricati, lo spazio libero è situato alla fine del data set, pertanto saranno possibili eventuali aggiunte di record solo in coda ai precedenti.
RRDS: i record vengono registrati secondo il loro numero relativo all’interno del data set: immaginiamo che il data set sia costituito da una serie di slot (fessure), o di aree per i record di lunghezza fissa, ad ognuna delle quali è associato un numero. Tale numero parte da uno sino a un valore massimo, in sequenza continua crescente, e il record è individuato dal numero di slot che lo contiene. In questa organizzazione non sono necessari indici.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Tecniche di reverse engineering in riconversioni di sistemi main frame

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Informazioni tesi

  Autore: Alberto Zarattini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria Informatica
  Relatore: Giorgio Clemente
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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Parole chiave

reverse engineering
bottom-up
main frame
riconversioni
infracom
micro focus revolve
design recovery
revolve

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