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Il Cinema incontra la Moda: Wim Wenders e Yohji Yamamoto in "Appunti di viaggio su moda e città"

Tokyo: tra modernità e classicità

Tra abbigliamento, moda e città c’è un rapporto complesso che vede come sotto molti aspetti, lo sviluppo della moda e quello della città viaggino su uno stesso binario, che rimanda a fenomeni comunicativi e culturali assai significativi.
La moda risulta essere il prodotto di stili di vita tipicamente urbani; le strade e le piazze della metropoli odierna sono i luoghi che contribuiscono alla nascita di una dimensione urbana della moda: la moda, la fotografia ed il cinema infatti, hanno contribuito fortemente a fissare le caratteristiche della città odierna, a codificarne un proprio stile, ma anche a registrarne puntualmente evoluzioni e trasformazioni.
La città, con i suoi edifici, ponti e giardini alberati, costituisce un punto fondamentale di comunione che è alla base del sodalizio e dell’analogia che si viene a creare nel corso del film “Appunti di viaggio su moda e città”, tra la creatività della moda rappresentata da Yamamoto e la visione legata al cinema propria di Wim Wenders.
Mediante un viaggio tutto soggettivo, partendo dalla città natale di Yohji Yamamoto, Wenders percorre un itinerario che nasce dai grattacieli di Tokyo; attraverso un metodo sensibile ed attento, Wenders tiene ben presente il complesso di informazioni legate alla poliedrica personalità di Yamamoto.
Wenders, che sempre nel suo cinema si è divertito a girovagare in aree metropolitane, rende Tokyo lo specchio di Yamamoto; un contesto ove estrapolare materia da accumulare, in una forma di cinema che appare sempre il risultato di una attenta riflessione interiore.
Il film “Appunti di viaggio su moda e città” si apre con un quesito che Wenders pone al creatore di moda, Yohji Yamamoto: Quali città ti piacciono? A me piacciono tutte le grandi città. Più che sentirmi giapponese, mi sento uno di Tokyo, preferisco sentirmi in quel modo. Tokyo non ha una nazionalità. Soprattutto i giapponesi della mia generazione, quelli che sono nati a Tokyo o in un’altra grande città, hanno la sensazione di non appartenere a nessuna nazione.
Sullo sfondo di un Giappone che vede esplodere innovazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia, Tokyo porta alla luce inquadrature ardite e frenetiche sequenze di vita giapponese; le trasformazioni subite dal tessuto urbano, i ritmi quotidiani dei cittadini, appaiono aver subito una trasformazione incredibile. Yamamoto spiega come i cittadini giapponesi a lui contemporanei, si sentano inevitabilmente attratti da quella Tokyo che vede nascere continue accelerazioni, ambiente urbano che si è modificato ed occidentalizzato, quasi senza precedenti.
Come luogo della fusione tra tradizione e moderne tecnologie, come spazio della memoria culturale, dei cambiamenti rapidi e come contesto globalizzato in cui il confronto tra culture di diversa provenienza produce segni visibili, Tokyo si caratterizza proprio per la sua capacità di risultare una città senza spazio né tempo.
Concepita in tale modo, Tokyo è in questo momento storico e sulla base dei mutamenti subiti, la città che interpreta più di qualsiasi altra il modo nuovo di concepire l’urbano, tra passato, presente e futuro, contribuendo a fornire nuovi spunti, motivi e temi, a chi del luogo urbano ne fa una fonte di creatività e di pensiero.
Giunta a questa dimensione che la porta a superare la concezione stessa di città, Tokyo rafforza la sua identità testuale, come fonte ed officina di immagini, il suo esistere essenzialmente in virtù dei racconti e della testimonianza di Yamamoto.
La moda di Yamamoto permea nel film interi immaginari legati alla sua città d’origine; la moda si alimenta in maniera decisiva di prodotti e segni orientali che associano, a loro volta, intere generazioni e stili di vita.
Il vivere nella moderna metropoli di Tokyo assume dunque, nell’interpretazione di Yohji, la dimensione del viaggio quotidiano, una forma di nomadismo che porta a spostarsi continuamente, provando la sensazione di sentirsi inevitabilmente privi di solide radici; sulla base di questa considerazione di Tokyo, la città si configura come parte di un progetto di vita nell’ambito del quale essa diviene meta di desideri, emozioni e valori; la città evocata in “Appunti di viaggio su moda e città”, non è sempre reale: spesso è di una città immaginaria che si tratta, una metropoli che funge da metafora della condizione umana del vivere.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Cinema incontra la Moda: Wim Wenders e Yohji Yamamoto in "Appunti di viaggio su moda e città"

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Maggi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Lettere
  Relatore: Vittoria  Caratozzolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 43

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