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I Fondi Sovrani

La finanza islamica

La finanza islamica si sta imponendo sempre più come modello alternativo a quello occidentale, e la crisi finanziaria l'ha ulteriormente rafforzata come possibile via d'uscita alle crisi cicliche che sempre più si succedono. La sua è una crescita costante che essendo collegata a fondamenti reali evita, o almeno attenua, lo sviluppo di bolle finanziarie che prima o dopo sono destinate a sconquassare non solo il settore interessato ma l'intero sistema capitalistico occidentale dato che sempre più la finanza è sedimentata nei processi reali di sviluppo. Non che questa non abbia risentito dalla crisi (di certo più di quella economica), anzi, ciononostante i tassi di crescita non si sono arrestati, semmai rallentati. Ad oggi però sembra che il peggio sia passato e anche questa sta beneficiando della ripresa economica ed è tornata a crescere ai livelli pre-2008, quando i tassi erano dell'ordine dei 10-15 punti percentuali. L'ultimo studio di TheCityUK (2011) rivela che il mercato globale dei servizi finanziari islamici, misurato come attività presenti che rispettano la shari'ah, ha raggiunto i 1.041 miliardi di dollari a fine 2009, più del 10 per cento rispetto ai 947 del 2008, ed inoltre stima che nel corso del 2010 questi siano cresciuti ad oltre questo tasso (tra il 10 ed il 15 per cento).

Le attività delle banche commerciali rappresentano la maggior parte delle attività (il 72 per cento), seguite poi dai conti ed attivi delle banche d'investimento (11 per cento), dalle emissioni di sukuk, fondi e takaful che compongono la restante parte del bilancio. Se si considera che nella prima metà degli anni '90 i beni complessivi erano circa 150 miliardi si può ben comprendere la portata della straordinaria crescita.

A livello geografico l'Iran risulta il maggior mercato di riferimento per i prodotti sharaitici (315 miliardi di dollari), seguito da Arabia Saudita (138 miliardi) e Malesia (103 miliardi). Dall'indagine di The Banker (2010) il primo paese occidentale, con circa 19 miliardi di dollari in assets, è il Regno Unito, dove HSBC Amanah risulta l'impresa leader. Qui risiedono circa due milioni di musulmani quindi c'è una possibilità che l'UK resti il primario mercato d'Europa, anche se la Francia ha una comunità ben folta e sta cercando di implementare un sistema economico-giuridico conforme anche a questo schema di finanza. ei mercati.

Il paese con il maggior numero di imprese che forniscono servizi finanziari shari'ah compliant è la Malesia (39), seguito da Kuwait (37) e Barhain (34), per un totale di 348 imprese. La fetta di questi paesi è predominante, perciò dovrebbero costituire un terreno fertile per la crescita futura. Altri paesi come Bangladesh, Pakistan, e soprattutto Indonesia e India si stanno adoperando sempre più insistentemente per consentire un rapido sviluppo, mentre altri paesi del Nord Africa, nonostante le buone intenzioni potrebbero essere travolti dagli sconvolgimenti politici che in questo periodo stanno interessando la regione.

È quindi in Malesia, Iran e Stati membri del Consiglio della Cooperazione del Golfo (Gulf Cooperation Council, GCC) che i mercati sono più sviluppati e dove le imprese sono in crescita dato che con il crescere dei redditi pro-capite aumenta anche la domanda di servizi da parte della popolazione che è prettamente musulmana. Anche nei paesi occidentali vi è una rappresentanza islamica forte, infatti in paesi come UK, Francia, Germania e USA vi sono da uno a cinque milioni di musulmani, mentre in Russia ci sono circa trenta milioni di fedeli di Allah. Quello che poi non va assolutamente trascurato, anzi è da sottolineare costantemente, è che la finanza islamica non è di competenza solo ed esclusivamente di clienti islamici, al contrario i suoi fondamenti etici ed il rispetto per l'ambiente socio-economico potrebbero attrarre anche molti clienti occidentali sempre più alla ricerca di strumenti antropocentrici.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I Fondi Sovrani

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Informazioni tesi

  Autore: Rocco Auriemma
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
  Facoltà: Economia
  Corso: Management e Controllo d'Azienda
  Relatore: Maria Grazia Starita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 320

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