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I distretti industriali - Dalla complessità alla mesoeconomia

La teoria del “ciclo economico”

Una esauriente analisi dei distretti industriali in chiave mesoeconomica, non può esimersi dal considerare la “teoria del ciclo economico” di seguito esposta e le influenze da essa generate all’interno di una economia locale. Generalmente i cicli economici vengono definiti come il susseguirsi di fasi di crescita e fasi di recessione o minore crescita del PIL. La nozione di ciclo, che include anche quella di crisi come una delle sue fasi, emerge nella letteratura economica nel 1862 ad opera del medico francese Cristian Junglar, per poi svilupparsi durante tutto il XX secolo secondo due principali filoni: un primo filone meramente statistico, che si fonda sulla raccolta sistematica delle serie storiche; un secondo, con una matrice prevalentemente teorica, che si sviluppa intorno alle teorie marxiane e a quelle monetariste.

In particolare il ciclo economico, secondo la definizione di Mitchell (1927) “consiste in espansioni che avvengono quasi in contemporanea in molte attività economiche, seguite da recessioni e contrazioni egualmente generali, e da riprese che confluiscono poi nella fase di espansione del ciclo successivo”. Un altro aspetto dei cicli economici spesso studiato in letteratura è la classificazione di essi in base alla loro durata nel tempo. Secondo le tre differenzazioni proposte da Schumpeter (1939), e una quarta individuata da Kuznets (1923), esse si articolano come segue: cicli brevi, aventi una lunghezza non superiore ai quaranta mesi e conosciuti anche come “inventory cycle”; cicli medi, scoperti nel tentativo di misurare gli intervalli che separavano le maggiori crisi commerciali, di durata compresa tra i sette e gli undici anni; cicli lunghi, di durata secolare; ciclo di Kuznets, con una durata tra i quindici e i venticinque anni, legato alla vita media delle costruzioni industriali e alla loro sostituzione.

Riguardo alle caratteristiche e alla durata dei cicli economici c’è molta condivisione tra gli economisti. Al contrario, il dibattito iniziato nel secolo scorso sulle cause che determinano il ciclo economico, è ancora oggi aperto e ricco di spunti. Infatti, se spesso vi è la tendenza ad individuare, di volta in volta, la causa specifica di una certa fluttuazione economica, tuttavia la ricorrenza di tali fluttuazioni lascia intravedere che ci siano motivazioni più profonde. La “teoria del ciclo economico” rappresenta la rassegna delle cause generali di volta in volta individuate. E’ opportuno quindi introdurre un ulteriore elemento, che può condizionare gli andamenti congiunturali di una economia. Si tratta delle componenti mesoeconomiche del ciclo economico, ossia le peculiarità che ogni sistema economico ha nel perseguire, nel tempo, il proprio modello di sviluppo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I distretti industriali - Dalla complessità alla mesoeconomia

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Informazioni tesi

  Autore: Angela Golino
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Seconda Università degli studi di Napoli
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Management
  Relatore: Clelia Mazzoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 271

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Parole chiave

complessità
territorio
distretti industriali
fiscalità
distretti produttivi
made in italy
istituzioni intermedie
mesoeconomia

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