Gestione dell'incertezza dei tempi nei progetti di ingegneria

Il pregio più importante della tecnica PERT è quello della sua semplicità d’uso e di aver diffuso l’utilizzo di tecniche statistiche nel project management a tutti i livelli (anche se ad oggi molti managers, specie nel settore del construction, sono restii ad utilizzare il PERT e si affidano al determinismo del CPM). La tecnica comunque presenta dei limiti consistenti che sono stato oggetto di analisi da parte di ricercatori sin dagli anni ’50.
Di seguito riportiamo le principali critiche fatte alla tecnica PERT presenti in letteratura.

Le difficoltà connesse alla stima delle durate in termini probabilistici

Il primo paradosso che emerge nella tecnica PERT riguarda la stima dei parametri a e b. Come accennato infatti la stima è spesso basata sull’esperienza, ma dato che questi valori “estremi” non sono mai stati sperimentati da nessuno sul campo, sorge il problema di come individuarli.
Secondo gli studi effettuati da McBride e McClelland (1967) le definizioni date ai parametri (a,m,b) sono ambigue e inducono i planners a commettere errori.
Moder, Phillips e Davis (1983) propongono 5 regole di carattere generale per ottenere dei valori “significativi e realistici” :

1. Non devono essere influenzati dal tempo disponibile per la realizzazione del progetto;
2. Occorre tener sempre presente che sono stime, e non valori di performance da rispettare;
3. Non si devono considerare eventi rari (incendi, uragani, etc.);
4. Dovrebbero includere la variabilità dovuta ad eventi random (es. condizioni meteo):
5. Data l’assunzione di indipendenza tra le attività, i parametri relativi alla distribuzione di una attività non devono influenzare quelli di un’ altra.

Wayne e Cotrell (1999) hanno invece proposto delle semplificazioni che prevedono la stima di solo due parametri, in modo da ridurre la soggettività delle stime, mentre Hon-Shiang Lau e Samarajan (1995) hanno elaborato una procedura basata su due step per determinare i parametri della curva beta.