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Modelli di valutazione per l’istituzione di una Zona di Ripopolamento e Cattura della Lepre comune (Lepus europaeus) nell’ATC 1 della Provincia di Potenza

Costruzione di un Sistema Informativo Faunistico (SIF)

L’introduzione, l’affermazione e lo sviluppo di una popolazione animale risulta strettamente correlata ad una complessa serie di fattori ambientali (acqua, suolo, vegetazione, clima, disponibilità trofiche, predatori …) dalla cui interazione dipende la creazione di particolari nicchie ecologiche tali da soddisfare le esigenze di ogni singola specie.
Se questo è valido per gli ambienti naturali la situazione si rende difficile nelle aree antropizzate, che oggi rappresentano gran parte del territorio. In tali circostanze intervengono altri fattori strettamente correlati all’attività dell’uomo: urbanizzazione e conseguente rarefazione di spazi naturali, intensivizzazione delle attività agricole con conseguente perdita di tare improduttive, uso intensivo di anticrittogamici/erbicidi, presenza di animali domestici (in particolare, cani e gatti) che diventano predatori diretti della fauna di interesse faunistico, ecc..
L’individuazione di tutti questi fattori, la cui interazione può influire differentemente sull’idoneità ambientale delle diverse specie, e soprattutto, la valutazione della loro influenza positiva o negativa rispetto alla realizzazione di un particolare habitat faunistico, costituisce il principale momento di individuazione dei territori maggiormente vocati per l’istituzione di una ZRC. Inoltre, occorre tener presente che altri elementi, strettamente correlati al mondo venatorio, in modo indiretto possono giocare un ruolo fondamentale nella istituzione e gestione della ZRC. Ne sono un esempio le soventi opposizioni manifestate da parte dei cacciatori che vedono ridursi la quota di territorio a libera caccia, conflittualità che si manifesta dove sono già presenti ed in modo abbastanza incisivo rispetto all’intero territorio agro-silvo-pastorale, altri istituti faunistici ed aree protette che precludono l’attività venatoria.
L’individuazione di tutti questi fattori e la quantificazione della loro incidenza rappresenta un momento fondamentale dell’indagine ex-ante, volta a caratterizzare le aree presenti sul territorio provinciale che meglio si prestano a diventare una zona di ripopolamento e cattura.
Nella fase successiva all’istituzione, invece, l’obiettivo diventa quello di garantire un ambiente ottimale alla specie di indirizzo, tale da assicurare la riproduzione degli individui ed il loro irradiamento o la loro cattura ed immissione negli ambienti circostanti.
Allo stesso tempo occorre assestare la popolazione in modo che la densità non tenda a superare quelle soglie ottimali, oltre le quali inizierebbero a verificarsi fenomeni patologici/somatici sugli individui e/o danni alla riproducibilità delle risorse naturali (Carring capacity) presenti. In ambienti agricoli la bassa disponibilità di risorse naturali potrebbe avere come effetto un aumento dei danni alle colture agro-forestali. Viceversa, soglie troppo basse di densità andrebbero a compromettere quelle che sono le finalità istitutive di una ZRC.
L’analisi della vocazionalità ha come obiettivo quello di individuare sul territorio dei 3 ATC provinciali quelle aree che potenzialmente possono rappresentare gli habitat più idonei alle caratteristiche ecologiche delle specie di indirizzo.
La complessità dei fattori da dover prendere in considerazione impone il supporto di idonei strumenti di pianificazione faunistico – territoriale. Per tale motivo lo studio viene condotto mediante strumentazioni GIS interfacciate a tecnologie satellitari (GPS) di supporto ai rilievi diretti in campo. Di pari importanza, risulta il processo di condivisione e collaborazione promosso con gli organi direttivi degli ATC, con le associazioni venatorie e con le imprese agricole proprietarie dei terreni che saranno interessati dall’istituzione delle ZRC.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Modelli di valutazione per l’istituzione di una Zona di Ripopolamento e Cattura della Lepre comune (Lepus europaeus) nell’ATC 1 della Provincia di Potenza

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Informazioni tesi

  Autore: Nadia D'Andrea
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi della Basilicata
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Pierangelo Freschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 209

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Parole chiave

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lepre comune
genzano di lucania
ambiente
fauna
colture
gestione faunistica
controllo predatori
sit
legge nazionale 157/92
l.n. 157/92
legge regionale basilicata

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