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Decio Trabalza, "pittore di storia", ed i rapporti tra Foligno e Roma a cavallo fra XVIII° e XIX° secolo

Brevi cenni sulla storia e l’architettura del Duomo di Foligno

La Basilica Cattedrale di San Feliciano sorge al centro della città, e si affaccia su diverse piazze contigue tra di loro: in piazza della Repubblica, dove si affaccia il transetto minore, in largo Carducci, dove si affaccia la facciata maggiore – idealmente rivolta verso Roma, centro della cristianità - e in piazza Faloci Pulignani, dove si elevava l’antico episcopio.

Sorta nell’area in cui si riteneva fosse stato sepolto il martire Feliciano, cui il duomo è dedicato, ne fu iniziata la costruzione a partire dalla seconda metà dell’XI secolo: la sua edificazione in questo momento può essere inquadrata nel generale movimento di rinascita religiosa e di ripresa dell’attività costruttiva promossa dagli ordini monastici, che vede come protagonista il vescovo, il quale si assume sia l’onere dell’assistenza ai malati e ai poveri che l’amministrazione della giustizia che la manutenzione fisica delle chiese.

Bisogna tener presente che la Cattedrale veniva considerata una specie di santuario, e fu costruita assai maestosa per accogliere i pellegrini che, in viaggio verso Roma lungo la via Flaminia, sostavano a Foligno per visitare la tomba di San Feliciano. In origine, la Cattedrale venne dedicata a tre santi diversi: S. Giovanni Battista, S. Florenzio e S. Feliciano, ma col passare del tempo solo quest’ultimo continuò ad essere onorato.

Nel corso dei secoli l’edificio ha subito notevoli interventi di restauro, e modifiche vere e proprie che hanno distrutto in gran parte le strutture originarie, ed hanno reso difficile la lettura delle rimanenti: nel 1457 viene distrutta la zona absidale originale; dal 1513 si inizia a trasformare la chiesa in forma di croce latina; nel 1567 si finì di costruire la cupola; dal XVII sec. la chiesa si arricchisce di numerose opere d’arte e nel 1697-98 viene demolita l’abside della cripta e si sistema il presbiterio; nel XVIII sec. la cattedrale necessitò di una complessa restaurazione che vide protagonista, principalmente, quattro personalità, ossia l’architetto progettista Vanvitelli, che già nel 1750-51 esegue un progetto di restaurazione, l’architetto restauratore del progetto Piermarini, che lo modificò in parte nel 1770-72, l’architetto direttore della fabbrica in loco Filippo Neri e il capomastro Francesco Bettini; nel 1819-20 la cripta viene sventrata per farvi dei sepolcri; infine nel 1944 le bombe frantumano l’interno, il transetto destro e l’episcopio.

Ad oggi, la Cattedrale si presenta al suo interno con la pianta originale a croce latina: la navata, suddivisa in due campate coperte da volta a crociera da un possente arco a tutto sesto sorretto da due semipilastri, accoglie due altari per lato: l’altare della Madonna (il primo a destra), con il dipinto Il Martirio e la glorificazione di santa Messalina, opera del 1850 del pittore folignate Enrico di Bartolomeo; l’altare della Sacra Famiglia (il secondo a destra), con il dipinto Sacra Famiglia e Santi, opera del 1777 del pittore pesarese Giovanni Andrea Lazzarini (sulla stessa parete, di fronte al pulpito, vi è la statua lignea di san Feliciano, recentemente restaurata, opera di Giovanni Battista Maini); l’altare di san Feliciano (il secondo a sinistra), con il dipinto San Feliciano che libera Foligno dalla peste, opera del 1791 del bolognese Gaetano Gandolfi; l’altare del Battesimo di Cristo (il primo a sinistra), con il dipinto Il Battesimo di Cristo di Jean Baptiste Wicar del 1834 e terminato dal suo allievo Decio Trabalza.

Nel braccio destro della crociera si trovano: l’altare dedicato a S. Francesco d’Assisi, che il pittore Francesco Pizzoni dipinse nel 1826, e il cui quadro, posto sopra l’altare a destra, rappresenta San Francesco in orazione tra i dirupi della Verna, del 1826 ca., (inoltre di fronte a quest’altare vi è un dipinto di Salimbeni Ventura di Siena raffigurante Lo Sposalizio della Vergine) e l’altare del Crocefisso, al cui centro in una grande nicchia è presente un grande crocefisso di legno su mandorla raggiante, opera del 1598 dello scultore Francesco Costantini detto delli Crocefissi.

Nel braccio sinistro della crociera si trovano: la Cappella Jacobilli, attribuita dallo storico seicentesco Ludovico Jacobilli, all’architetto Michelangelo Buonarroti, di pianta ottagonale e con cupola e lanternino, che presenta otto statue di gesso su nicchie che rappresentano i quattro Evangelisti e i quattro Dottori della chiesa, due affreschi di Vespasiano Strada raffiguranti l’uno il Martirio di San Feliciano (a destra) e l’altro la Morte di San Feliciano (a sinistra), e sull’altare vi è un’urna lignea dorata e finemente incisa del XVIII che contiene le spoglie del beato Pietro Crisci, e l’altare dedicato ai Santi di Foligno, con il quadro Madonna con bambino, i beati Pietro Crisci ed Angela e san Domenico del 1836 di Decio Trabalza posto nella parete di fondo e il quadro La Madonna con Bambino e i Santi Romualdo, Antonio abate, Lorenzo ed Irene del 1829 di Raffaele Fogliardi da Tolentino posto sulla parete laterale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Decio Trabalza, "pittore di storia", ed i rapporti tra Foligno e Roma a cavallo fra XVIII° e XIX° secolo

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Ragni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Beni e Attività Culturali, curriculum Storia dell'arte
  Relatore: Alessandra Migliorati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

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