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La semiotica dello spazio nella narrativa Fantasy

Un mondo di valori

Lo spazio rappresenta quell’entità onnipresente che ci racchiude in ogni momento della nostra vita, sia che si tratti dello spazio “fisico” che ci circonda, degli spazi mentali che ci costruiamo o delle categorie spaziali che si riflettono nel nostro linguaggio. Pensiamo ad esempio a tutte le volte che, senza rendercene conto, utilizziamo immagini spaziali per descrivere situazioni che in verità nulla avrebbero a che fare con la spazialità:
- “questo è un luogo sinistro”: secondo la teoria semiotica riportata nel primo capitolo, noi costruiamo la nostra percezione spaziale a partire dal nostro corpo; i nostri assi corporei, verticale – frontale – laterale, a cui noi attribuiamo determinati valori, si riflettono sullo spazio intorno a noi ( v. pag 13-14), per questo motivo ascriviamo l’aggettivo “sinistro” ad un luogo che ci crea angoscia, malanimo, o comunque sensazioni spiacevoli
- “mi sento piuttosto giù” / “sono al settimo cielo”: questi esempi naturalmente ricalcano lo studio della semiotica della verticalità condotto nel terzo capitolo, i quali riconducono nuovamente alla nostra percezione dello schema corporeo e ai suoi riflessi sull’ambiente che ci portano a considerare negativo ciò che sta in basso e positivo ciò che si trova in alto.
Ogni aspetto della nostra vita è quindi in contatto con la categoria semiotica della spazialità e la letteratura non si esime da questo collegamento, poiché anche i suoi personaggi sono obbligati ad esistere e muoversi in un qualche tipo di spazio. Il genere di ricerca che ho qui condotto poteva esser svolto per ogni genere letterario, ma ho deciso di occuparmi della Fantasy, a parte per un interesse e una passione di tipo personale, per gli spunti che offriva grazie alle sue particolari peculiarità.
Il genere Fantasy, a differenza degli altri, non riproduce le caratteristiche del nostro mondo, ma ne crea un altro. Penso che questo sia l’elemento che maggiormente differenzia questo genere dagli altri, un elemento più basilare di quelli immediatamente più evidenti, come il fatto che la Fantasy tratti di magia, elfi, nani, hobbit e spiriti.
Lo spazio è ciò che circonda il personaggio in ogni momento, può essere semplicemente una zona di passaggio o racchiudere gli snodi cruciali che portano avanti la narrazione; per questo Greimas distingue lo spazio in tre categorie: utopico, paratopico ed eterotopico.
Nel primo capitolo ho preso spunto da vari contributi semiotici a questo tema per offrire una teoria completa sullo studio dello spazio, per analizzare i modi in cui può presentarsi e essere concettualizzato, modi che si ripresentano anche nei vari tipi di narrazione, compreso il genere Fantasy, anche se, come abbiamo visto, questo genere presenta un tipo di spazio del tutto particolare.
La Fantasy, nel creare il proprio mondo, deve comunque ancorarsi a qualche base, non è un processo di creazione dal nulla. Per questo motivo, Eco, nella sua teoria dei mondi possibili, sottolinea come il mondo di partenza e quello di arrivo, quello letterario, presentano lo stesso nucleo di base, sarà poi la sovrastruttura costruita su questa struttura comune a determinare la differenza, differenza che, nel caso della Fantasy, è più profonda rispetto a quella tra il mondo reale e quello proposto negli altri generi letterari. Mentre terminavo la stesura di questo lavoro, mi sono imbattuta in un testo di Brooks, l’autore della saga di Shannara e di Landover che ho analizzato, in cui rifletteva sulla sua vita di scrittore e ho trovato un passo che riproponeva la mia supposizione iniziale, cioè il fatto che il genere Fantasy crea sì un mondo dissimile dal nostro, ma le proprietà di base rimangono le stesse: “ prima regola: NON METTO NULLA, NEI MIEI LIBRI, CHE NON SI BASI SU QUALCHE CONSIDERAZIONE VERA E REALE SULLA CONDIZIONE UMANA. Certo, io scrivo fantasy. Ma ho imparato anni fa […] che il segreto per scrivere buona fantasy consiste nell’accertarsi che sia legata a ciò che sappiamo del nostro mondo. I lettori devono essere in grado di identificarsi nel racconto in modo tale da riconoscere le verità fondamentali della narrazione e credere in esse.”

Questo brano è tratto dalla tesi:

La semiotica dello spazio nella narrativa Fantasy

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Sciutto
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Linguistica
  Relatore: Massimo Leone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 147

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Parole chiave

letteratura
semiotica
spazio
magia
fantasy
frontiera
greimas
harry potter
rowling
generi letterari
terry brooks
shannara
filosofia del inguaggio

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