Skip to content

La P.E.C. nella disciplina del decreto "Anti crisi", problemi di interoperabilità nel contesto nazionale ed europeo e di attuazione pratica.

La legge di conversione n.2 del 2009: la presa di coscienza del legislatore sulla tematica dell’interoperabilità

In nome della neutralità tecnologica, il legislatore ha dovuto dare ragione a chi da tempo sosteneva che il sistema di posta elettronica certificata non poteva essere prescritto ex lege e la normativa che lo voleva imporre presentava al suo interno profili di contrasto con la legislazione comunitaria. Così in sede di conversione in legge del decreto “anti crisi”, in sostanza è stata eliminata l’obbligatorietà della PEC di matrice esclusivamente Italiana. In particolare sono state apportate delle modifiche importanti all’art. 16 dove veniva introdotta l’obbligatorietà per professionisti ed imprese della posta elettronica certificata, oltre che per le pubbliche amministrazioni, ebbene con l’emendamento questa imposizione è caduta. Difatti, nella nuova versione, per entrambe le categorie, non si parla più solo di indirizzo di posta elettronica certificata, ma anche di “analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e l'integrità del contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilità con analoghi sistemi internazionali”. (Art. 16 comma 6 L. 28 gennaio 2009, n.2)

L’emendamento in questione è stato accolto positivamente perché si configura come un’apertura verso l’impiego, in sostituzione della PEC, di tecniche di tracciamento della consegna equivalenti e gratuite, tra l’altro già disponibili ed utilizzabili mediante l’uso di account di posta di tipo tradizionale. La nuova normativa mette l’utente in condizione di scegliere il sistema di posta elettronica che desidera, il quale avrà valore legale purché possegga determinati requisiti o meglio tecnologie che permettano di: certificare ora e data dell’ invio e delle ricezioni delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle stesse, garantire la completa interoperabilità con analoghi sistemi internazionali. Con le modifiche introdotte dalla legge 2/2009 si attua in pieno la direttiva comunitaria in materia di firme elettroniche e la legge Bassanini del 1997, si apre lo scenario ad un vasto numero di provider liberalizzando il mercato e soprattutto si risolve il problema tipico della PEC, ossia l’uso solo all’interno dell’Italia e la compatibilità, garantendo la comunicazione con chiunque in tutto il mondo.

Insomma anche con la normativa in materia di posta elettronica certificata si è verificata una cosa molto simile alla firma digitale, creata originariamente dal nostro paese, ma poi rientrata nell’ambito della firma elettronica per problemi di compatibilità con la normativa europea. Tuttavia residuano dei problemi; la clausola di “apertura”del legislatore verso altre soluzioni di posta elettronica, pur rispettosa del criterio di neutralità tecnologica, ha determinato una situazione per un certo periodo molto confusa, posto che non viene individuato quale possa essere il prodotto alternativo alla PEC, ma ci si limita ad indicarne i requisiti. A conti fatti è chiaro che la posta elettronica certificata non ha avuto la diffusione sperata da coloro che ritenevano che gli scambi di comunicazioni e pratiche tra cittadini e P.A. sarebbero stati più veloci ed efficaci con l’uso di tale strumento. Oltre alle problematiche della non interoperabilità e compatibilità che sicuramente hanno costituito un freno all’utilizzo della stessa, una ulteriore obiezione sollevata dalla dottrina riguarda l’autenticazione di colui che opera al computer. Non si può infatti avere la certezza che chi utilizza la PEC, in fase di invio come di ricezione dei messaggi, sia effettivamente il vero utente che appare come mittente o come destinatario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La P.E.C. nella disciplina del decreto "Anti crisi", problemi di interoperabilità nel contesto nazionale ed europeo e di attuazione pratica.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Sara Buccafusca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Gianmarco Gometz
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

interoperabilità
pec
decreto anti-crisi
legge n. 2 del 2009
certificati s/mime
cec-pac
d.l. n.185/2008

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi