Skip to content

Mors tua vita mea. Psicopatologia del cannibalismo

Origini psicopatologiche dell’antropofagia

Nonostante le diverse forme esaminate di antropofagia, e fino ad ora studiate sotto un profilo prettamente culturale o criminale, sta oggi espandendosi, tra le pieghe della rete informatica, una pratica inquietante, ovvero il desiderio di nutrirsi di carne umana accompagnato al desiderio di essere nutrimento per un altra persona.

Nella psicoanalisi, il concetto di azione è sempre associato ad un fantasia, ad una “imago agere” appunto presente esclusivamente nella mente del singolo e difficilmente è possibile di espressione manifesta, se non attraverso meccanismi quali acting out o sublimazione, che consentono alla fantasia di potersi manifestare seppur in forma sottile e quindi accettata dalla società. In questo capitolo, desidero approfondire quindi le radici psicologiche dell’antropofagia e i suoi significati più profondi relazionali.

Filosofia del nutrimento
Il titolo latino di questa tesi, “mors tua vita mea”, non è scelto a caso; “mors” può assumere infatti due connotazioni in base al ruolo che serve utilizzare. Vi è il termine “morsus, -us”, sostantivo maschile che indica in italiano il “morso”, e “mors,-tis” che indica morte. Nonostante cambi la desinenza, la radice risulta essere la stessa.

La locuzione latina si riferisce al cinismo della vita e all’egoismo dell’uomo che fa della condizione di svantaggio di un altro il proprio beneficio, può essere reinterpretata in chiave non solo letteraria, ovvero “la tua morte la mia vita”, ma anche in chiave strettamente cannibalica riferendoci al duplice significato di cui la radice “mors” è portatrice. Il morso dell’antropofago se dapprima è racchiuso nella sua fantasia perversa, può poi divenire reale e quindi mortale, il morso permette di superare i confini personali per toccare e aggredire i confini dell’alterità e incorporarli attraverso la sua morte.

Nel concreto, potremmo immaginare l’ultima volta che abbiamo mangiato durante la giornata, magari un secondo di carne e verdure. Attraverso dei micro-scatti, è possibile frammentare l’episodio: forchetta e coltello affondano e tagliano la carne, la forchetta avvicina il pezzetto di carne alle labbra, qui avviene il primo contatto; seguono poi i denti, la masticazione e l’ingestione, “i denti sono guardie armate della bocca.

Quale spazio angusto essa è il prototipo della prigione. Ciò che vi penetra è perduto e spesso vi penetrano creature ancora vive. (…) La digestione rivela perfettamente il fondamentale, ma anche più nascosto, meccanismo del potere. " La descrizione svolta da Canetti, mostra il fulcro che risiede in ogni singolo atto del nutrimento.

La carne che mangiamo altro non è che un corpo morto, “ucciso” indirettamente, un’identità “altra”, separata da noi sulla quale esercitiamo una sovranità assoluta. “Tale sovranità consiste in una catena di azioni individuali e sociali necessarie a far giungere in tavola il boccone”, ma, quando mangiamo, questo pensiero scompare lasciando il posto alla sensazione piacevole di benessere e rafforzamento prodotto dalla nutrizione: qui scompare l’estraneità.

Il principio di sovranità dell’uomo sugli altri esseri viventi si fonda anche sul principio di superiorità: l’uomo pone il proprio corpo ad un livello superiore. È superiore talvolta perfino ad altri esseri umani, in quanto fra i corpi vi sono dei confini e tali confini possono creare ostilità, potere, controllo su altri corpi; seguendo questa ottica è possibile dire che l’uomo è potenziale cibo per un altro essere umano e, in quanto cibo, non ha un’identità da rispettare.

Il cibo è l’elemento che più garantisce l’autoconservazione dell’uomo e si basa infatti sull’istinto primario della fame, la quale comporta la distruzione di elementi e permette la sua esistenza. Noi non siamo il nostro corpo, ma abbiamo il nostro corpo, ciò significa che per averlo e mantenerlo tale e sfuggire alla morte, superiamo certi confini per consentire di fare entrare a parte del nostro corpo altri elementi esterni, altre identità.

I corpi sono letteralmente fatti e nutriti di altri corpi, e il modo più semplice di affermare il proprio potere sull’altro è quello di incorporarselo”, per questo motivo l’identità non può essere considerata come statica o “mia”, in quanto distruggiamo altri corpi individuali, altre identità, pur di mantenere il nostro corpo che comunque si trasforma, ma l’altro diventa non-essere. Modi di dire come “ti mangerei di baci” o “se potessi lo farei a pezzi”, significano “ti desidero” o “sono più forte di lui” e rivelano la dimensione reale del nostro corpo relazionale come cibo per gli altri o strumento per sottomettere gli altri. “I nostri Io sono incapsulati in un corpo-che-mangia, ed ogni corpo si rapporta agli altri in termini di differenza e di potere”.

Nel cannibalismo, infatti, lo scopo è proprio quello di introiettare, quindi incorporare l’altro, l’alterità e la minaccia che questa rappresenta o il desiderio che può suscitare. Nell’istinto della fame coesistono quindi elementi come potere e aggressività e il cannibalismo si connota così di un carattere difensivo e aggressivo poiché fra i corpi viventi vi è una relazione di dipendenza affettiva, come sostiene Eleonora De Conciliis, ma più è forte la dipendenza più lo sarà la negazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Mors tua vita mea. Psicopatologia del cannibalismo

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Viviana Maria Macrì
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia clinica e di comunità
  Relatore: Giuseppe Nicolò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 131

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

internet
criminologia
perversioni
vampirismo
cannibalismo
antropofagia
morso
madre terribile

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi