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La questione degli intellettuali: Gramsci nella Rivoluzione Bolivariana

Costellazione della sinistra venezuelana

A scopo di premessa, prima di procedere in questa ricognizione del contesto politico e partitico all'interno del quale si dipana la realtà venezuelana, mi preme soltanto rimandare brevemente a Gramsci e a quanto è stato già detto in precedenza in merito alla funzione sociale degli intellettuali e al Machiavelli.

Abbiamo infatti già avuto modo di vedere come la figura del Principe, nella sua duplice veste di organizzatore e di dirigente, sia stata rielaborata dal rivoluzionario sardo nell'ambito delle sue riflessioni sul partito politico e sulla necessità di costruire una coscienza collettiva, un movimento popolare-nazionale radicato sull'alleanza tra la classe operaia del nord e le masse contadine del sud.

Il principe, secondo quest'interpretazione, è insignificante di per sé; la sua importanza si basa, al contrario, sulla capacità di assolvere la sua funzione di agente unificatore e catalizzatore delle forze progressiste del suo tempo, ed è esattamente questa la funzione che spetta anche al partito politico odierno, “moderno Principe”, e dunque agli intellettuali che ne costituiranno i quadri dirigenti. È esattamente per questo motivo, per descrivere efficacemente le funzioni del partito politico moderno, che Gramsci trova così centrale e pregnante il rimando all'immagine del Principe di Machiavelli.

Dunque non dimentichiamoci mai che al centro della riflessione gramsciana vi è la preoccupazione di studiare il rapporto che intercorre tra “dirigenti” e “diretti”, e in questa direzione è volta anche questa ricognizione sulla costellazione politica venezuelana, un paese alle prese con il tentativo di dare alla luce un proprio Principe. Entriamo dunque nello specifico.I partiti politici venezuelani, dopo la dittatura decennale diPérez Jiménez che li aveva confinati nella semi-illegalità,tornano alla ribalta nel 1958 con il ritorno al regime democratico.

AD, COPEI e URD (Unión RepublicanaDemocrática) decidono di sottoscrivere il già menzionato Patto di Punto Fijo, escludendo il PCV (Partido Comunista deVenezuela) da questo stesso accordo che prevedeva, tra le altre cose, la difesa della Costituzione, il rispetto dei risultati elettorali e la costruzione di un governo di unità nazionale; nel1960, tuttavia, già l'URD si ritira dal Patto in seguito a divergenze con il presidente Rómulo Betancourt.

Nelle tornate elettorali del 1958 prima, e del 1963 poi, i tre possiamo accettare di essere destinati a fallire. La BancaMondiale e il Fondo Monetario Internazionale devono perciò fare il punto della loro situazione, dei propri difetti e dei propri errori. L'attuale crisi strutturale globale non cesserà fintanto che non considereremo la necessità di una svolta decisiva a livello globale. Come cittadini di un mondo libero e sovrano,dobbiamo perciò creare spazi per soluzioni innovative,creative e audaci. Questa impresa è parte del nostro impegno nei confronti della vita, del pensiero e dell'azione.

La Rivoluzione Bolivariana non tende soltanto ad industrializzare il paese, passando da un'economia legata alla rendita ad un'altra legata alla produttività; ciò non rappresenterebbe la soluzione, se è vero che il sistema industriale sta in questi anni patendo una crisi strutturale che si manifesta largamente anche nella crisi ambientale, e dalla quale sarà possibile uscire solamente scavalcando la fallacia dello sviluppo industriale ad ogni costo, puntando invece ad una industrializzazione diversa, magari in forme più ridotte, ma ambientalmente sostenibile.

Questa rincorsa continua all'industrializzazione nel minor tempo possibile è un tratto comune tanto al capitalismo quanto allo stalinismo, ma la soluzione ai problemi di un paese non deve più essere cercata esclusivamente in un aumento a oltranza della produttività;l'alternativa consiste nel costruire una politica economica diretta alla produzione di beni e servizi volti al miglioramento della qualità della vita (che si può valutare in base ai criteri più disparati, tra i quali comunque non figura quello che sembra essere a tutt'oggi il parametro esclusivo per giudicare la prosperità di un popolo, ossia il Pil).

Questo brano è tratto dalla tesi:

La questione degli intellettuali: Gramsci nella Rivoluzione Bolivariana

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Bargellini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo
  Relatore: Raul Mordenti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 270

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