Speculazione finanziaria e High Frequency Trading

Il mercato alimentare è da sempre considerato terreno fertile per l’attività speculativa. I principali strumenti derivati, sin dalla loro nascita, hanno avuto un legame particolare con il settore alimentare e delle materie prime, tanto da rendere necessaria l’istituzione di borse per facilitare la negoziazione di contratti tra agricoltori e mercanti.

Al giorno d’oggi anche i gestori di sofisticati veicoli d’investimento, quali sono ad esempio gli hedge funds, non disdegnano ingenti investimenti di capitale in titoli legati alle materie prime e ai generi alimentari.

La normale attività di investimento nel settore degli alimenti ha assunto risvolti drammatici a partire dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, quando la regolamentazione dei mercati delle materie prime è stata progressivamente abolita a favore della sostituzione della normale compravendita con veri e propri titoli mobiliari, i futures, che possono essere scambiati anche tra operatori che nulla hanno a che fare con la produzione agricola.

In questo modo ha avuto vita il surreale mercato della speculazione alimentare, che ha reso il cibo una merce internazionale al pari di petrolio, oro e metalli preziosi. Secondo la tesi del giornalista del britannico “The Observer”, John Vidal, “i principali responsabili delle oscillazioni e dell’inflazione dei prezzi alimentari sono banche, fondi d’investimento e hedge funds”.

Gli stessi soggetti responsabili della crisi dei mutui negli Stati Uniti, secondo il giornalista inglese, starebbero cercando di rifarsi, sfruttando i Paesi in via di sviluppo. “L’attività di speculazione sui generi alimentari è sempre esistita e, entro certi limiti, rappresenta anche un fattore positivo.

L'agricoltore, infatti, ha da sempre la necessità di tutelarsi contro i rischi climatici che mettono a repentaglio il raccolto e, per questo, è abituale la vendita dei prodotti al commerciante prima del raccolto, in maniera tale da assicurarsi l’entrata finanziaria e pianificare i nuovi investimenti.

Il gioco ha funzionato ed è rimasto sano fino a che questa attività di interscambio è stata regolata da normative rigorose, funzionali a far sì che il prezzo dei generi alimentari rispecchiasse la reale dinamica della domanda e dell'offerta. […] Viene il sospetto che se i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati non lo si deve al fatto che i raccolti e le riserve sono scarsi, e nemmeno al rialzo delle quotazioni del greggio, quanto piuttosto alle reazioni a catena degli operatori che speculano sui mercati.

Il punto è che in un contesto di questo genere è difficile distinguere tra mosse speculative e transazioni commerciali, e diventa quindi arduo prevedere cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi”. A partire dal 2006 l’economia mondiale è stata caratterizzata da un notevole aumento del livello internazionale dei prezzi dei prodotti agricoli e alimentari.

I mercati agricoli hanno più volte sperimentato fenomeni di incremento o abbassamento dei prezzi dei loro prodotti, ma lo scenario emerso di recente ha presentato delle caratteristiche nuove rispetto al passato: l’incremento dei prezzi ha colpito quasi tutti i principali prodotti alimentari, si è verificato in molti Paesi contemporaneamente ed ha perdurato per un lasso temporale considerevole. L’economia internazionale sta, dunque, vivendo un momento difficile e ne sono testimonianza le cruente rivolte popolari che stanno affliggendo le nazioni africane.