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Il bilinguismo dei figli di genitori immigrati in Italia, nella fascia d'età tra zero e dieci anni, e gli strumenti che le istituzioni scolastiche e sociali adottano per sostenerlo.

Importanza dell’interazione nell’apprendimento della L2

Sulla base di diversi esperimenti condotti negli anni ’90, si può affermare che la possibilità di interazione fra nativi e non nativi produce un imput più comprensibile rispetto a quello modificato con semplificazioni stabilite in modo unilaterale dal nativo. L’imput ottenuto attraverso l’interazione è caratterizzato da ridondanza lessicale.

Gli scambi relazionali generano un imput ottimale, che è vantaggioso per la comprensione sia di chi partecipa alla comunicazione, sia di chi ne è solo uno spettatore esterno. Per quanto riguarda gli apprendenti allo stadio iniziale, il vantaggio è maggiore se essi hanno la possibilità di partecipare in prima persona alle interazioni.

“Si può quindi concludere che la possibilità di interagire sia particolarmente utile nelle prime fasi dell’apprendimento, quando permette di avere un imput tagliato su misura, mentre a livelli più avanzati l’imput generato mediante le interazioni è efficace sia per chi vi prende parte direttamente, sia per chi vi assiste”.

Sembra che nell’apprendimento delle lingue, oltre al “dispositivo di acquisizione linguistica” teorizzato da Chomsky, intervenga un altro fattore, analizzato dallo psicolinguista Jerome Bruner: si tratta del “sistema di supporto per l’acquisizione linguistica”, ossia l’insieme delle interazioni grazie alle quali i bambini acquisiscono la loro lingua materna. Questa teoria si può applicare anche alla L2.

In seguito a successive verifiche sperimentali, è stato dimostrato che la possibilità di interagire, oltre a migliorare la comprensione dell’imput da parte del non nativo, produce effetti positivi anche sulla sua produzione di output; invece, la semplificazione di imput prodotta unilateralmente dal nativo, pur facilitando la comprensione, non aiuta la produzione di output. La relazione comunicativa fra i parlanti offre infatti per l’apprendente l’opportunità di mettere alla prova le proprie ipotesi interlinguistiche, ricevendo un feedback su di esse.

Attraverso il confronto fra le proprie produzioni e i modelli della lingua d’arrivo, il soggetto riesce ad attuare il focus on form, cioè a prestare attenzione alla forma linguistica. Gli scambi interattivi agiscono anche come strumento per facilitare la creazione della sintassi della L2: nella conversazione le espressioni vengono collegate turno dopo turno, per raggiungere uno scopo comunicativo, secondo una struttura verticale che si costruisce poco per volta, con la cooperazione di diversi parlanti.

“La partecipazione alle interazioni consente agli apprendenti di andare un po’ oltre il loro livello attuale, in quanto esse costituiscono come delle intelaiature che sostengono le produzioni dei parlanti non nativi”. Queste intelaiature (o scaffoldings) richiamano il concetto di i+1 di Krashen, ma anche la zona di sviluppo prossimale di Vygotsky, secondo il quale l’interazione, affinché produca apprendimento, deve avvenire con un partner più esperto.

La relazione tra alunno e insegnante si conferma pertanto condizione essenziale affinché si realizzi un processo di insegnamento/apprendimento. La co-costruzione di significato che si realizza nell’interazione, di cui Paolo Perticari, docente di Pedagogia dell’Università di Bergamo, evidenzia la crucialità, è la base sulla quale si svolge questo processo, per tutti i tipi di apprendimento, compreso quello della seconda lingua.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il bilinguismo dei figli di genitori immigrati in Italia, nella fascia d'età tra zero e dieci anni, e gli strumenti che le istituzioni scolastiche e sociali adottano per sostenerlo.

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Informazioni tesi

  Autore: Barbara Cattoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Emilio Gattico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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