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Ottimizzazione della dose nello studio TC pediatrico

Il ruolo del tecnico nell’ottimizzazione dell’esame TC pediatrico

Il Tecnico di Radiologia deve avere conoscenze tecniche sull’esame che deve eseguire, tenendo in considerazione, soprattutto, la dose radiante erogata e i conseguenti rischi per i pazienti. Il tecnico è responsabile dell’esecuzione dell’esame e deve quindi mettere in atto tutte le procedure possibili per ottimizzare e limitare la dose radiante erogata. Al termine dell’esame deve produrre e consegnare al medico radiologo un’immagine sufficientemente diagnostica che consenta una corretta refertazione. Deve quindi porre particolare attenzione alla quantità di dose erogata che se in eccesso può esporre il paziente ad un rischio ingiustificato e se invece è in difetto può produrre un’immagine non adeguata, con conseguente ripetizione dell’esame stesso.
Particolare attenzione deve essere posta nell’identificazione di pazienti più radiosensibili di altri (per esempio bambini e donne in età fertile), ed il riconoscimento dell’acquisizione di parti del corpo nei quali possono trovarsi tessuti maggiormente radiosensibili (feto, tiroide, mammelle, tratto gastrointestinale, gonadi e cristallino) che potrebbero essere irradiati. In tali pazienti radiosensibili i tecnici devono adottare tecniche di acquisizione che limitino al minimo la regione corporea da esaminare, evitando di irradiare organi limitrofi, sempre confrontandosi con gli altri membri dell’equipe radiologica (medico radiologo, fisico sanitario, specialist della ditta produttrice) Tale attenzione è particolarmente importante, in quanto, la dose erogata negli esami TC è decisamente superiore a quella di altre procedure radiologiche come ad esempio la radiologia convenzionale (Amis 2007).
Uno dei compiti del tecnico di radiologia, è quello di esporre adulti e bambini a dosi quanto più basse possibili, facendo sempre riferimento al principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable).
Il Tecnico di Radiologia viene considerato, inoltre, l’ultimo “gatekeeper” ovvero è l’esperto della Radiologia che si trova a svolgere il suo lavoro alla fine di tutte le azioni eseguite dalle altre figure professionali dell’equipe radiologica ed è responsabile, quindi, della radioprotezione del paziente. Un altro aspetto molto importante da tenere presente è la necessità di formazioni più adeguate, e si deve considerare anche il bisogno di continui aggiornamenti sulle nuove tecnologie e sulle nuove apparecchiature con le quali il TSRM è quotidianamente in rapporto perché molto spesso le strumentazioni di diverso tipo hanno linguaggi differenti.
La preparazione del paziente è una delle mansioni che spettano al tecnico; questa ha la stessa importanza della ottimizzazione della dose in TC, soprattutto quando si devono trattare dei bambini. Quando si deve esaminare un piccolo paziente, gli elementi da considerare, quindi, sono:
-la preparazione psicologica dei bambini e dei loro genitori;
-la necessità di ricorrere alla sedazione o più in generale all’anestesia;
-preparazione al mezzo di contrasto orale;
-preparazione al mezzo di contrasto per via endovenosa.
La preparazione psicologica dei bambini consta nell’informarlo sui passaggi da fare durante l’esame con simulazioni e con forme di ludoterapia e nel permettere al genitore (meglio il padre) di stare vicino al bambino prima, durante e dopo l’esame. La preparazione del bambino prima dell’inizio dell’esame è un passaggio necessario ma molto complesso che può rappresentare un prerequisito per un ottenere un buon risultato. Tutto questo aiuta a ridurre l’ansia del bambino e influenza positivamente il suo stato d’animo, ma soprattutto permette di ottenere un buon esame TC senza dover ricorrere all’anestesia. Negli ultimi anni, si è posta una elevata attenzione all’approccio iniziale che gli operatori devono avere quando devono eseguire esami a pazienti pediatrici, facilmente impressionabili. Alla Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), è stata infatti costruita una prima TC giocattolo per aiutare i piccoli pazienti ad avere confidenza con lo strumento al fine di affrontare senza paura l’esame di TC in caso di bisogno. Si tratta di un prototipo tomografico chiamato “Zero Tesla”, un giocattolo simile a quelli presenti in alcuni centri di ricerca ed ospedali pediatrici d’ Europa e degli Stati Uniti che si trova nel laboratorio di Risonanza Magnetica dell’Istituto di ricovero e di cura a carattere scientifico (IRCCS) Stella Maris di Calambrone dove ogni anno vengono eseguiti a scopo clinico e di ricerca, moltissimi esami in bambini tra i 3-5 anni, per lo più in narcosi (http://www.intoscana.it).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ottimizzazione della dose nello studio TC pediatrico

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Informazioni tesi

  Autore: Letizia Bonavita
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia
  Relatore: Davide Caramella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 40

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