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La pratique à plusieurs: un buon incontro tra il soggetto e l'Altro. Psicosi e Autismo nella clinica in istituzione.

L'insegnamento di Jacques Lacan

Il lavoro clinico con i bambini autistici e psicotici messo in atto all'Antennina, struttura terapeutica che si occupa della cura delle psicosi infantili, ha come costante riferimento teorico l'insegnamento di Jacques Lacan, una delle figure più significative del panorama culturale del Novecento e uno dei massimi esponenti della psicoanalisi del dopo Freud.

Pertanto, l'intento di questo capitolo è di fornire al lettore delle linee guida che diano una chiave di lettura, se pur limitata, al complesso e poliedrico fenomeno della psicosi infantile.

L'alienazione immaginaria: lo stadio dello specchio

Il primo snodo fondamentale nella teoria di Jacques Lacan è la distinzione tra l'io e il soggetto dell'inconscio: come riportato alla fine del primo capitolo, questa demarcazione consente di operare uno scarto teorico tra la Psicologia dell'Io, filone dominante della psicoanalisi postfreudiana, che considera l'io come la massima espressione del soggetto, nucleo sostanziale e sintesi logica dei contenuti della coscienza, e la corrente strutturalista che, invece, ne dimostra il carattere speculare e identificatorio, evidenziando la sua dimensione alienata e, di fatto, subordinata al funzionamento simbolico del soggetto dell'inconscio.

Tramite questo passaggio, Lacan mira a cogliere il significato dell'opera di Freud: la logica del soggetto non coincide con quella dell'io, anzi la dimensione dell'inconscio trascende quella dell'io in tutte le formazioni soggettive. Come scrive Lacan, nell'inconscio, escluso dal sistema dell'io, il soggetto parla e lo fa attraverso i suoi canali privilegiati.

Riprende quindi il Freud che, nella trilogia L'interpretazione dei sogni, Psicopatologia della vita quotidiana e Il motto di spirito, aveva rivelato il linguaggio dell'inconscio: i sogni, gli atti mancati, i lapsus, i sintomi non sarebbero altro che l'evidenza del funzionamento simbolico del soggetto al di là del campo giurisdizionale dell'io.

Lacan scrive che non c'è nessuna specie di rapporto da negativo a positivo fra l'io e il discorso dell'inconscio, quel discorso completo nel quale l'io è immerso esercitando la sua funzione di ostacolo, di interposizione, di filtro. L'inconscio ha il suo dinamismo, i suoi afflussi, le sue vie (…) del tutto indipendenti da ciò che lo interrompe: in altre parole, l'io è non solo costitutivamente decentrato rispetto al soggetto poiché posto su un registro diverso (immaginario) rispetto al soggetto (simbolico) ma ne costituisce anche un intralcio, una riduzione, una “degradazione alienata” dal carattere puramente identificatorio.

Infatti l'io si rapporta all'altro, il suo simile, e agli oggetti solo attraverso delle identificazioni ideali. Al contrario, il soggetto dell'inconscio, obbedisce alle leggi del linguaggio, del simbolico e, in quanto tale, va al di là di tutte le identificazioni dell'io. L'inconscio sfugge a questo cerchio di certezze in cui l'uomo si riconosce come un io (...) - e continua - il soggetto è decentrato rispetto all'individuo. E' questo che vuol dire Io (je) è un altro.

L'io è un aggregato di identificazioni e come tale non è che una riduzione del soggetto, una sua funzione immaginaria: la storia del soggetto si esplica mediante una serie infinita di identificazioni ideali nelle quali l'io è concepito come alienato all'imago del suo simile in una relazione immaginaria. Il soggetto, al contrario, si struttura in un altro registro, il registro simbolico: pur comunicando con gli altri, l'io non sa quello che veramente dice; irretito nelle sue identificazioni, ignora il linguaggio inconscio nel quale il soggetto è strutturato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La pratique à plusieurs: un buon incontro tra il soggetto e l'Altro. Psicosi e Autismo nella clinica in istituzione.

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Chiara Serpe
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Giorgio Maria Ferlini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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