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APEA in Piemonte: dalla teoria all'applicazione di un caso concreto

I requisiti urbanistici, territoriali, edilizi ed ambientali di un APEA

La presenza di infrastrutture e di servizi comuni ecoefficienti e una gestione ambientale e integrata di area non sono elementi sufficienti per definire un APEA.
Un'area produttiva non è infatti un sistema chiuso, ma un sovrasistema inserito in un contesto ambientale, sociale ed economico, con cui comunica ed interagisce. È quindi importante valutare anche il collegamento dell'APEA con l'ambiente in cui si trova.
Di seguito sono analizzati i requisiti che un APEA deve possedere, iniziando con quelli urbanistici-territoriali-edilizi e concludendo con quelli ambientali.
L'adozione di standard urbanistici, territoriali e edilizi sono uno strumento fondamentale per garantire un corretto e favorevole inserimento dell'APEA nel territorio.
Alcuni criteri per la localizzazione delle APEA sono ad esempio: privilegiare il riutilizzo o il completamento di aree produttive esistenti o dismesse o comunque di aree già urbanizzate; favorire la localizzazione dell'APEA in aree, in cui siano assenti vincoli idrogeologici, monumentali o architettonici, di natura paesistica ed ambientale; privilegiare la localizzazione lontano dagli insediamenti residenziali ed in un contesto economico caratterizzato da dinamiche di crescita o di riconversione; privilegiare la localizzazione in aree dotate di condizioni di mobilità efficienti in connessione con i principali assi di comunicazione, nodi logistici, poli, reti infrastrutturali e sistemi di trasporto, con particolare riferimento a quelli efficienti dal punto di vista ambientale, come le linee ferroviarie.
Inoltre l'adozione di idonei standard edilizi per gli stabilimenti è un altro fattore determinante, in termini di mitigazione dell'impatto visivo e di ecoefficienza.

Alcune azioni che rientrano nella ricerca dell'adeguamento a questi requisiti sono:

1. la scelta di modalità costruttive in funzione del contesto, come l'allineamento dei fabbricati e le dimensioni plano-volumetriche;

2. la definizione dei parametri costruttivi che tengano conto dei principi di bioedilizia, per garantire buone performance energetiche, acustiche e di comfort interno;

3. un corretto orientamento degli edifici che sfrutti al meglio la possibilità di illuminazione, riscaldamento ed raffreddamento naturale;

4. la scelta di materiali e tecniche costruttive, che garantiscano un'alta efficienza energetica, quali tetti verdi, materiali a bassa conduttività termica, tecniche di distribuzione del calore efficienti come pannelli radianti e sistemi di riscaldamento a pavimento, sistemi di illuminazione a basso consumo energetico;

5. l'adozione di tecniche di ricircolo d'aria efficienti, l'utilizzo di materiali da costruzione fono assorbenti o l'impiego di sistemi di abbattimento e di riduzione del rumore nel caso di emissioni sonore verso l'esterno dovute all'attività industriale;

6. la scelta di materiali edili ecocompatibili, ad esempio materiali naturali, materiali sintetici a basso contenuto di composti clorurati. Questi sono tutti esempi di modalità costruttive ecoefficienti.

Per quanto riguarda i requisiti ambientali, un efficace inserimento dell'APEA nel contesto ambientale e paesaggistico circostante deve essere inoltre garantito attraverso i seguenti criteri di progettazione: progettazione dell'inserimento paesistico dell'area, prevedendo la dotazione di spazi ed opere per la mitigazione del relativo impatto; progettazione delle aree verdi e salvaguardia delle aree naturali e della vegetazione autoctona presente; creare barriere acustiche, migliorare il microclima e la qualità dell'aria; contenere l'erosione; limitare l'impatto sulla biodiversità; creare zone cuscinetto tra l'area produttiva e le zone limitrofe; realizzare spazi ricreativi adeguatamente ampi e fruibili ed assicurare la continuità dei corridoi ecologici del territorio; realizzazione dell'area per comparti unitari, anziché per singoli lotti; minimizzazione dell'attraversamento o interramento dei corsi d'acqua; organizzazione dei lotti in modo da massimizzare l'utilizzo della luce naturale all'interno degli edifici ed ottimizzare l'energia solare passiva; minimizzazione dei movimenti in terra e realizzazione di opere di scavo, che seguono il profilo del terreno, evitando di modificare le aree di drenaggio naturale e mantenendo intatti i canali di deflusso; limitazione delle aree impermeabilizzate ed utilizzazione, ove possibile, di pavimentazione porose.
A proposito dei requisiti ambientali, un particolare approfondimento merita la progettazione e la pianificazione del verde in un APEA, come barriere antirumore, antipolveri e visive, tetti verdi, verde stradale quali parcheggi, viali, rotonde e aiuole spartitraffico, aree di sosta e relax ed aiuole e verde decorativo. La gestione delle aree verdi all'interno di un area produttiva può infatti risultare complessa e costosa, soprattutto in relazione agli interventi di manutenzione, se, sino dalla fase di progettazione, non vengono presi adeguati accorgimenti, di seguito riportati. Nella pianificazione e progettazione delle aree verdi, è necessario tenere conto delle caratteristiche fisiche e climatiche dell'area, delle caratteristiche del suolo e degli accorgimenti, che permettono di ottenere economie di gestione, senza tralasciare le esigenze delle specie vegetali.
La presenza di aree verdi richiede adeguate quantità di acqua per la sua manutenzione. È un aspetto importante, e sino dalle fasi di progettazione devono essere messe in atto pratiche volte a ottenere un risparmio idrico, quali ad esempio l'utilizzo di specie non idroesigenti, la progettazione di fasce vegetate con specie caratterizzate da diversa profondità radicale e da diversa capacità di copertura del suolo, un sistema di recupero delle acque meteoriche e loro riutilizzo a fini irrigui.
Nella definizione dei requisiti urbastici-territoriali-edilizi ed ambientali è semplice notare come vi siano aree di sovrapposizione. Questo perché l'inserimento dell'APEA nell'area preesistente influisce su numerosi aspetti trattati da differenti discipline, affini ma differenti. Queste ridondanze non sono quindi delle semplici ripetizioni, piuttosto sono le aree di tangenza delle diverse materie, il che dà una maggiore idea di omogeneità degli accorgimenti che hanno come obiettivo la giusta collocazione dell'area nello spazio di destinazione.
Talvolta, l obiettivo di favorire un efficace inserimento dell'APEA nell'ambiente circostante può essere in alcuni casi ostacolato dalla tipologia delle imprese che si insediano. Non esiste a priori un limite all'insediamento di particolari tipologie di aziende, purchè sia garantita l'adeguatezza delle infrastrutture e dei servizi ambientali presenti, in particolare per quegli aspetti che difficilmente possono essere gestiti da infrastrutture comuni, ad esempio le emissioni in atmosfera. Un altro aspetto da considerare nella selezione delle attività produttive, che possono insediarsi, è la sinergia dell'azienda insediante con il sistema di imprese già insediato.
Al fine di valutare i suddetti aspetti, è opportuno che il gestore dell'APEA richieda alle imprese interessate ad insediarsi nell'area una documentazione tecnica riguardante gli aspetti ambientali significativi del loro processo produttivo ed i relativi obiettivi di miglioramento, che sia in attuazione e conforme alle norme tecniche dello strumento urbanistico, approvato per la realizzazione dell'area; la successiva valutazione tecnico-ambientale della documentazione da parte del gestore dovrebbe quindi essere alla base della conferma o meno della disponibilità dell'area richiesta.

Questo brano è tratto dalla tesi:

APEA in Piemonte: dalla teoria all'applicazione di un caso concreto

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Informazioni tesi

  Autore: Cristina Sandrone
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Enrica Vesce
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 250

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