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Quali cambiamenti nell'uso dello spazio pubblico nelle società multietniche? Il caso del rione El Cerezo di Siviglia.

L’immigrazione in Andalusia

Secondo Ambrosini, il fatto più rilevante nella mappa migratoria europea degli ultimi decenni è stato il cambiamento di status dei paesi affacciati sul Mediterraneo, da aree di partenza ad aree di destinazione. Questo significa che realtà appartenenti a paesi come l’Italia e la Spagna che sono diventati aree di destinazione, da aree di passaggio siano diventate aree di insediamento, questo è l’esempio dell’Andalusia così come viene sottolineato dal Piano Integrale per l’immigrazione “nessuno dubita più che l’immigrazione in Andalusia sia un fenomeno passeggero. L’immigrazione è un fatto, gli immigrati arrivano”.
Prima di iniziare qualsiasi analisi sulla popolazione straniera in Andalusia è doveroso fare una precisazione da tenere sempre in considerazione. Una caratteristica specifica di questa comunità rispetto ad altre regioni della Spagna è la sua situazione geografica strategica che rende questa Comunità una porta diretta d’entrata della popolazione straniera verso l’Europa. Questa peculiarità fa sì che l’immigrazione irregolare abbia una speciale rilevanza e quest’aspetto incide sull’analisi dei dati riguardanti questo fenomeno . La notevole crescita dell’immigrazione con permesso di residenza in Andalusia è riscontrabile se si riflette sui dati del 31 dicembre del 2004, una popolazione stimata di 222.773 immigrati, e i dati del 31 marzo del 2005, popolazione stimata di 240.475. Confrontando queste cifre si può dedurre che in soli tre mesi la popolazione straniera è incrementata di 17.702 persone, questo significa un incremento del 7,95%. Il dato rilevante e di importanza rilevante è che, se si tiene conto che l’incremento del 2004 rispetto al 2003 è stato di 14.250 persone, in soli tre mesi sono stati superati in numeri assoluti l’incremento di tutto l’anno 2004. Questi dati mostrano in maniera equivocabile come il fenomeno dell’immigrazione in Andalusia, come sottolineato inizialmente, non sia un fenomeno passeggero bensì un fenomeno in continua crescita. Confrontando la crescita della popolazione straniere con riferimento al contesto nazionale, che al 31 dicembre del 2005 ha raggiunto una cifra di 2.054.453, che si suppone sia stata una crescita del 3,90% rispetto al 31 dicembre del 2004, questa percentuale di crescita è significativamente minore di quella constata in Andalusia nello stesso periodo.
Nel contesto delle Comunità Autonome, il 31 marzo del 2005 Andalusia recupera la terza posizione rispetto alla presenza di popolazione straniera residente di forma regolare, superata solo da Cataloña e Madrid. È importante mettere in risalto che nel periodo che va dal dicembre del 2004 al marzo del 2005, Andalusia ha sperimentato una tale crescita da permetterle di superare la Comunidad Valenciana, tenendo in conto che negli ultimi anni questo territorio aveva una crescita superiore a quella dell’Andalusia e che nel 2004 era arrivata a situarsi davanti alla Comunità Andalusa per quanto riguarda popolazione straniera residente.
Per quanto riguarda la provenienza della popolazione straniera residente in Spagna, la popolazione proveniente dai paesi extracomunitari, intesi come i paesi che non appartengono all’Unione Europea né allo Spazio Economico Europeo, arriva ad un valore del 74,52%. Anche in Andalusia la popolazione straniera residente regolare procede per la maggior parte dai paesi extracomunitari ma con una percentuale inferiore ovvero sia del 56,74%. La tendenza segnalata nel territorio nazionale, dove si è visto che la percentuale è significativamente superiore, si osserva anche nella pratica totale delle province andaluse, avendo Almeria un 75,96% e Siviglia un 72,87%.
All’analizzare i dati in relazione ai continenti di provenienza, si osserva come, in generale, la popolazione straniera residente regolarmente in Andalusia si concentra in tre gruppi: popolazione dell’Europa Comunitaria (43,25%), popolazione africana (26,03%) e popolazione dell’America Latina (18,18%).
La popolazione latinoamericana si distribuisce in modo più uniforme tra le province di Malaga, Almeria e Siviglia.
Per quanto riguarda l’età della popolazione residente regolarmente in Andalusia, bisogna mettere in evidenza che la gran maggioranza, il 79,22% del totale, appartiene al gruppo di età dai 16 ai 64 anni, ciò indica il marcato carattere lavorativo o economico dell’immigrazione in Andalusia in quanto quest’intervallo corrisponde all’età considerata attiva per lavorare. Gli altri due gruppi d’età oscillano in torno al 10% cadauno. Per quanto riguarda l’evoluzione prodotta negli ultimi anni, si consta come il gruppo dei minori di 16 anni è quello che è cresciuto di più, con una crescita del 131,88%. Questo fatto riflette la rilevanza che sta assumendo in Andalusia i processi di ricongiungimento familiare, specialmente nelle province di Granada e Jaen con una crescita superiore alla media andalusa e a quella nazionale. Il gruppo d’età da 16 a 64 anni ha sperimentato una crescita considerevolmente minore al gruppo anteriore, un 80,82% negli ultimi anni, distaccandosi le province di Granada, Sivigla e Jaen, riflettendo la presenza sempre maggiore di persone preparate per l’inserzione nel mercato lavorativo andaluso. Il gruppo dei superiori ai 65 anni con il 49,90% è quello che ha sperimentato minore crescita dei tre insiemi, rappresentato dalla popolazione europea pensionata e in minor misura da familiari arrivati nei processi di ricongiungimenti familiari.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Quali cambiamenti nell'uso dello spazio pubblico nelle società multietniche? Il caso del rione El Cerezo di Siviglia.

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Informazioni tesi

  Autore: Carla Rassu
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Sassari
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: scienze delle professioni educative di base
  Relatore: Mariantonietta  Cocco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 258

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