LEANDRO ARPINATI - Dall'anarchismo al fascismo al liberalismo (Anni 1910-1933)

La bibliografia nell'avvento del fascismo e molto ampia, sia quella contemporanea, dei primissimi anni venti, sia- quella posteriore. La prima è soprattutto una produzione politica spesso una libellistica di parte e di battaglia, di persone o anche di agiografi impegnati nella lotta nell'uno o nell'altro campo i quali difendevano le proprie posizioni.

Anche la letteratura successiva alla caduta del fascismo - pressoché nella sua totalità antifascista - ha per circa un trentennio risentito spesso di posizioni politiche, di tesi precostituite, e forse non poteva essere diversamente se si considera che ancora molti aspetti del fascismo erano elementi di battaglia politica, non erano ancora neutri rispetto alla vita sociale;

basti pensare all'accertamento delle responsabilità nell'affermazione del fascismo dei parti ti politici degli anni venti, ancora in vita nel dopoguerra (mi riferisco al Partito Socialista, a quello Comunista e alla Democrazia Cristiana); oppure al dibattito sull'intrinsecità del rapporto fascismo e capitalismo.

Chiaramente i giudizi sulle maggiori o minori responsabilità dei partiti influiva ancora sull'immagine di quei partiti e sul conseguente consenso; così come una dipendenza intrinseca o del fascismo dal capitalismo (diciamo una sorta di pendant dell'altro teorema sull'imperialismo fase suprema del capitalismo) influiva, ancora nella valutazione della società capitalistica.