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Scuola 2.0 - Le tecnologie digitali per l'apprendimento

Il Web 2.0 a scuola

Con il termine web 2.0 si intende quell'insieme di applicazioni per il web che permettono ed incentivano modalità interattive, collaborative, partecipative di comunicazione e costruzione delle conoscenze. In questo modo segnano il passaggio da modalità di comunicazione prevalentemente top down, caratterizzanti i mass media classici, (ad esempio la TV o anche la semplice ricerca di informazioni in rete) a modalità bottom up, cioè in grado di intercettare maggiormente i bisogni di accesso alle conoscenze, di espressione di sé, di relazione, di protagonismo, di democrazia. Da un lato questi luoghi virtuali danno dignità e visibilità a quei frammenti, quei piccoli interstizi di tempo, della nostra vita quotidiana in cui ci spogliamo momentaneamente della fissità dei nostri ruoli e delle consuete forme interpretative a favore di un sentire più intuitivo, intimo, essenziale. Scrivevo già in precedenza di come nelle relazioni lavorative e/o personali spesso non si riesca ad esprimere adeguatamente, per timidezza, mancanza di tempo, solitudine..., i contenuti di questi momenti, che possono essere desideri, sogni, ingiustizie, emozioni.

Dall'altro lato queste reti sociali permettono di esercitare la partecipazione, il confronto, la negoziazione e così sono di sostegno ai processi di costruzione di significati condivisi.
Per questo secondo aspetto possono costituire un valido strumento anche per le organizzazioni scolastiche, ed in primis per gli insegnanti, dato che potrebbero diminuire quei costi di transizione che spesso sono fattori di immobilismo e/o di spreco di risorse sia umane che monetarie. E' infatti un dato evidente in quasi tutte le realtà scolastiche, ad esempio, il fatto che i docenti impieghino molto del loro tempo per costruire, reperire, adattare materiali didattici che poi rimangono spesso personali, di loro uso esclusivo; così ogni qualvolta un collega si trovi ad affrontare un problema analogo o la stessa tematica è costretto, per così dire, a ripartire da zero nell'elaborazione di quegli strumenti necessari alla realizzazione del percorso progettato.
Molte applicazioni del web 2.0 sono gratuite, facilmente accessibili ed utilizzabili efficacemente anche con bambini e ragazzini della scuola primaria, altre invece sono più adatte a ragazzi più grandi o ad un utente adulto. Tutte comunque sono caratterizzate da modalità di comunicazione prevalentemente pubblica, immediata, situata, giocata tra l'informale ed il formale che consente non solamente un acceso rapido alle informazioni, ma anche il loro possibile riutilizzo creativo e personalizzato. Certo quasi tutti i servizi del web 2.0 non sono stati pensati con esplicite finalità didattiche, essi quindi si rivolgono ad un utente generico e sta a noi decidere quali e con che modalità possano essere efficacemente utilizzati con le classi. Quello che sembra un difetto può però anche rivelarsi un vantaggio in quanto ci esorta a mettere in campo creatività e competenze di problem solving, a scegliere in funzione degli obiettivi e dei bisogni della conversazione educativa, a tenersi costantemente aggiornati.
Sarebbe lungo e probabilmente improduttivo elencare le applicazioni in grado sia di affiancare la prassi didattica che di favorire processi metabletici nell'intendere il rapporto di insegnamento/apprendimento (alcune di esse comunque verranno approfondite in seguito quando tratterò delle esperienze realizzate all'interno della scuola dove insegno), più importante è forse sottolineare ancora una volta che esse sono gratuite e facilmente raggiungibili con costi abbastanza contenuti. Voglio con questo dire che se la scuola fosse un'impresa il cui prodotto è la formazione, per sopravvivere, avrebbe già da tempo riorganizzato il proprio sistema cercando avere un'offerta culturale flessibile, innovativa, personalizzabile, originale, adeguata a fronteggiare le incertezze. Avrebbe forse anche capito che solo studiando le linee di sviluppo della società nel suo complesso, solo sporcandosi le mani con la realtà è possibile pensare di mantenere un ruolo non marginale in un mondo dove sempre più vi è policentrismo educativo. Nel far questo sicuramente avrebbe anche colto le opportunità del web 2.0 e le avrebbe utilizzate come ulteriori spazi di azione ed interazione per capitalizzare il proprio distintivo valore aggiunto: le relazioni umane.
Di fatto spesso la parte amministrativa delle scuole, ragionando come un'impresa, ha già dato vita a modificazioni in tal senso; ovviamente sono cambiamenti funzionali ai loro obiettivi, che generalmente coincidono con la riduzione dei costi di comunicazione: l'utilizzo delle e-mail al posto delle circolari cartacee, skype invece del telefono normale, siti web per pubblicizzare la propria offerta formativa e per facilitare il reperimento di informazioni utili agli utenti... mentre noi insegnanti, che dovremmo essere il centro di ricerca, ci illudiamo che la nostra centralità e insostituibilità sia data oggi, come cento anni fa, dall'essere possessori di conoscenze.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Scuola 2.0 - Le tecnologie digitali per l'apprendimento

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Informazioni tesi

  Autore: Anna Mancuso
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Graziano Cecchinato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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