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Il rischio di credito: Basilea 2 e 3. Normativa e limiti.

Oggetto della riforma bancaria: Basilea III

Tra le riforme che il Comitato vuole introdurre, è prevista, in primo luogo, un aumento della soglia circa i requisiti minimi del capitale, con una tempistica graduale a partire dal 2013, che dovrebbe comunque entrare definitivamente in vigore nel 2019/2020. Più in generale, per il calcolo del patrimonio si dovranno utilizzare strumenti finanziari più robusti e verranno introdotte deduzioni da patrimonio di vigilanza più severe. Ciò che si intende modificare saranno:

- Il coefficiente minimo di azioni ordinarie (detto anche common equity, vale a dire capitale azionario più riserve) dall'attuale 2% al 4,5%

- Il coefficiente relativo al patrimonio di base (Tier 1), che include common equity e altri strumenti finanziari qualificati basati su criteri rigorosi, sarà portato dal 4% al 6%

In secondo luogo, si prevede l'introduzione di un cuscinetto (buffer) di conservazione del capitale, costituito da common equity dopo l'applicazione delle deduzioni, fissato al 2,5%. Scopo dell’esistenza di tale buffer è quello di dare alle banche la possibilità di usufruire di proprie riserve per assorbire le perdite durante lunghi periodi di stress economico e finanziario. Ovviamente, più le banche attingeranno da questo "salvadanaio", maggiori saranno i vincoli posti ad essa circa la distribuzione degli utili.
Un altro buffer costituente oggetto di riforma è quello anticiclico, in una misura compresa tra lo 0 ed il 2,5% delle azioni ordinarie o di altri tipi di capitale in grado di assorbire pienamente le perdite verrà applicato tenendo conto delle circostanze nazionali. Ciò che il Comitato si prefigge di raggiungere con quest'altro cuscinetto è di proteggere il settore bancario dai periodi di crescita eccessiva della massa creditizia. Una volta entrato in vigore, esso andrà sommato al cuscinetto di protezione sopramenzionato.
A questi requisiti patrimoniali si dovrà aggiungere un coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio) "calibrato in modo da rappresentare una misura supplementare credibile rispetto ai requisiti patrimoniali basati sul rischio" ed in grado di soddisfare gli obiettivi di contenimento della leva finanziaria nell'intero settore bancario e di rafforzamento dei requisiti basati sul rischio. Stando a quanto sottolineato nel potenziale nuovo Accordo, "Il Comitato verificherà un indice di leva minimo per il Tier 1 pari al 3% durante il periodo di sperimentazione dal 1° gennaio 2013 al 1° gennaio 2017".

Va accennato che attualmente il Comitato sta proseguendo i lavori per il rafforzamento dei meccanismi di liquidazione in vista del potenziamento della capacità di assorbimento delle perdite degli strumenti patrimoniali Tier 1 e Tier 2 diversi dalle azioni ordinarie. Esempi chiarificatori sono l'indice di copertura della liquidità (Liquidity coverage ratio) l’indice di stabilità dei finanziamenti (Net stable funding ratio).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il rischio di credito: Basilea 2 e 3. Normativa e limiti.

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Informazioni tesi

  Autore: Osvaldo Cardillo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze internazionali e diplomatiche
  Relatore: Domenico Parmeggiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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