Skip to content

Conza della Campania: il terremoto del 23 novembre 1980

I terremoti a Conza

La "dimensione comune" di Conza rappresentata da una storia condivisa e da una precisa geografia del vivere quotidiano, è stata costantemente minacciata dall'elevata sismicità del luogo.
In Irpinia si ha notizia di rovinosi "flagelli") fin dal primo secolo dopo Cristo, ma è soltanto per i terremoti accaduti dopo il XIV secolo che si hanno i primi dati precisi. Certamente Conza venne in parte distrutta dal terremoto del 990, durante il quale buona parte degli abitanti persero la vita (De Vito, 2005).
Il terremoto del 4 dicembre 1456 va annoverato tra quelli più forti subiti dall'Italia meridionale. Fu sconvolta buona parte del Regno di Napoli e il numero delle vittime, per quanto le cronache a riguardo siano molto discordanti, non dovette essere inferiore a 25-30 mila.
Anche a Conza la popolazione fu drasticamente dimensionata perdendo quasi un terzo dei propri residenti (Colletta-Iterar, 2005). Soprattutto il sisma, spopolando alcuni borghi, determinò spostamenti che ebbero importanti conseguenze; in molti casi saltarono i vecchi equilibri territoriali, furono ridisegnate le aree gravitazionali dei centri importanti e soprattutto si determinò una diversa utilizzazione delle risorse produttive locali. A Conza ad esempio, in seguito al terremoto, numerosi abitanti dei casali si trasferirono nella cintura urbana, lasciando molte terre completamente incolte (Colletta-Iterar, 2005).
Un fenomeno inverso di spopolamento venne determinato dai due terremoti del 1561 e del 1627; quest'ultimo, in particolare, dovette recare molti danni alla città sebbene non distrusse la cattedrale, come testimonia una descrizione anonima redatta nel 1637 e conservata negli archivi di Conza: il paese "che è arcivescovato et in altri tempi fu Città grande, appena hora conserva la chiesa metropolitana per la celebrazione delle funzioni archiepiscopali, essendo nel resto desolata. Gli abitanti son pochi [...] La chiesa è assai bella, ove sono le sepolture degli antichi Signori Gesualdi conti di Conza [...] Il territorio è grande e bello a meraviglia, ma per carestia d'huomini e bovi non è coltivato" (De Martini, 1993).
L'8 settembre 1694 Conza venne nuovamente colpita e seriamente distrutta. Analogamente al sisma del 1980 in Irpinia il terremoto provocò più di 3500 morti ed ebbe effetti disastrosi a Conza, come lo racconta il cronista anonimo della Historia del contado di Lioni: "La diocesi di Conzo ha patito notabilmente, potendosi dire, senza esagerazione, che quel monsignor arcivescovo Caraccioli sia divenuto pastore senza ovile, per esser rimaste la maggior parte delle sue terre a lui sottoposte distrutte da questa disgrazia [...] Conza può dirsi che più non vi è, e la sua chiesa maggiore di S. Giberto non si conosce ove era" (De Martino, 1993, p. l4).

Solo con il terremoto del 1732 si ha notizia di un primo intervento da parte del govemo spagnolo, anche se lo Stato si limitò ad esentare i cittadini irpini da tutte le imposizioni fiscali, "a sussidiare pii istituti, a spedire nelle città più colpite architetti napoletani per le demolizioni" (Bevilacqua, l98l).
Conza fu risparmiata dai terremoti del 1805, del 185l e del 1853, ma non fu risparmiata dal sisma del 23 luglio 1930. Come osserva De Martino, "il regime fascista speculò non poco su questa tragedia, cercando di accreditare l'immagine di uno Stato operante ed efficace, attraverso l'impiego di uomini e mezzi per la prima volta rilevante" (1993, p. 14). A Conza nel triennio 1930-32 fu ricostruito quasi interamente il patrimonio abitativo distrutto. Ma l'intervento dello Stato fascista, per quanto massiccio, non si discostò dalla solita logica che individuava nel terremoto sol0 un problema edilizio: in altri termini, si trascurò ogni azione preventiva diretta sia a valutare la stabilità geologica del complesso urbano, sia a promuovere una politica edilizia di natura antisismica.
Le proposte formulate dopo terremoti succedutisi tra l' 800 e il '900 riguardarono unicamente, in sostanza il ripristino ed il rafforzamento del patrimonio abitativo distrutto. Rimase in secondo piano, invece, la problematica della pianificazione e della programmazione territoriale, come difesa contro il "rischio sismico". Inoltre, non si affermò la concezione che il terremoto "potesse rappresentare un'occasione per lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni colpite" (De Martino, 1993,p. l5).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Conza della Campania: il terremoto del 23 novembre 1980

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Luca Scaperrotta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Scienze geografiche
  Relatore: Guglielmo Scaramellini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi