Skip to content

Il piccolo principe tra lingue europee e dialetto

Il dialetto milanese: origini e affinità con il francese

Le lingue e i dialetti non nascono all’improvviso dal nulla, ma sono il frutto di lunghe e complicate trasformazioni, di influssi di altre lingue e dialetti. Così è anche per il vernacolo della città di Milano, classificato tra i dialetti della Lombardia occidentale. Il vernacolo milanese risale a tempi molto antichi: quando i Romani colonizzarono l’Italia settentrionale, questa era abitata dai Galli e dai Celti, popolazioni che abitavano anche la Gallia, che dal 600 a. C. iniziano a penetrare la nostra penisola a nord. La presenza e permanenza di questi popoli condizionò in maniera determinante i costumi e le lingue delle etnie che già abitavano la zona, e questa influenza è tanto grande quanto duratura: a tutt’oggi si riescono a individuare in molti dialetti settentrionali numerose parole di origine celtica, che hanno poi subito modificazioni dal latino e dalle lingue dei successivi dominatori. Il latino parlato dai coloni venne a contatto con le diverse parlate preesistenti (non dimentichiamo che in precedenza il territorio era abitato da tribù mediterranee, liguri, retiche e iberiche; ognuna aveva la sua parlata con caratteristiche particolari) in quelle zone e di conseguenza ne assunse alcuni elementi. A queste influenze precedenti, quelle che potremmo definire il “substrato” della lingua, si aggiungono tratti propri della lingua gallo- celtica, come i caratteristici suoni u e oeu, presenti tutt’oggi nella lingua francese, che non esistevano in latino e non sono presenti di conseguenza nemmeno nella lingua italiana. Questi nuovi influssi, insieme con la naturale evoluzione che la lingua latina stava subendo, diedero vita a un nuovo idioma che, pur derivando comunque dal latino, possedeva caratteristiche e regole sue proprie ed era un lemma a sé stante, con : il dialetto lombardo occidentale e nello specifico il vernacolo milanese. Bisogna però aspettare fino alla fine del XIII secolo per avere notizia del primo documento letterario scritto in dialetto milanese antico: sono le opere volgari (non latine) di Bonvesin de la Riva, anche autore di De Magnalibus Mediolani, un libro in latino che celebra ed elogia la città di Milano.
Il dialetto milanese viene denominato anche “meneghino”, da Meneghìn, maschera tipica della tradizione della città di Milano. Questo nome è un diminutivo del nome Domenico ed è una maschera della commedia dell’arte che si identifica con la città di Milano, che sappiamo fu introdotta a teatro nel XVI secolo da Carlo Maria Maggi e più avanti Carlo Porta contribuì, durante il XVIII secolo, a mantenere viva la fama di suddetta maschera.
E’ opinione comune che determinate sonorità del milanese e delle parlate lombarde in generale siano confondibili con il francese. Ciò poiché riscontriamo la presenza di suoni come i già citati oeu e u con dieresi, l’uso di parole tronche, oltre che l’esatta corrispondenza di molti lemmi, quali ad esempio giambon (prosciutto) dal francese jambon, paletot per indicare il cappotto, merci come in francese utilizzato per ringraziare; oeuf e assez significano rispettivamente “uovo” e “abbastanza” in entrambe gli idiomi. Citiamo anche, come esempio di affinità, la frase ça te dit, che significa sia in francese che in dialetto meneghino “cos’hai detto”. Inoltre in milanese antico è presente il termine sont che lo connette intrinsecamente sia al latino che anche al francese. Notevoli somiglianze tra i due lemmi, come queste ultime, si devono imputare al fatto che Milano è stata soggetta alla dominazione francese; infatti, nel 1499, dopo vent’anni di governo da parte del duca Ludovico il Moro che portano la città al suo massimo splendore, subentra il dominio francese. Quest’ultimo si protrarrà per circa due decenni (avrà termine nel 1521).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il piccolo principe tra lingue europee e dialetto

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Laura Crippa
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Renata Lollo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 73

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

traduzione
dialetto
lingua
radici
antoine de saint- exupéry
le petit prince
il piccolo principe
el princip piscinin
valutazioni pedagogiche
versione

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi