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E-Commerce: una comparazione tra canale virtuale complementare e alternativo.

L’implementazione di un negozio virtuale

L’obiettivo per un’azienda che si propone di creare un e-shop, è chiaramente quello di procedere alla vendita diretta on line; si deve pertanto creare un ambiente virtuale piuttosto accattivante, simile ad un ambiente reale, dove i prodotti siano presentati nel modo migliore.
Un negozio virtuale, dal punto di vista informatico, può essere definito come un insieme di programmi che consentono di vendere prodotti o servizi tramite mezzi telematici. Esistono in commercio alcuni pacchetti software che realizzano le principali funzionalità di un negozio virtuale e che possono essere adattati per vendere pressoché di tutto.
Nel presente paragrafo ci proponiamo di studiare le specifiche funzionali di un negozio virtuale, in particolare devono essere presi in considerazione alcuni aspetti tecnici: la generazione del codice HTML, il database dei prodotti, il carrello virtuale, la cassa, il database degli ordini, la sicurezza, il pagamento on line.
Il primo problema consiste nel decidere come dovranno essere generate le pagine HTML con la presentazione dei prodotti, che saranno mostrate ai visitatori del negozio. Per decidere come produrre materialmente la mole di pagine si hanno tre possibilità: scrivere manualmente pagine statiche, generare dinamicamente pagine a richiesta, generare automaticamente pagine statiche. La prima soluzione è percorribile solo se si ha un numero esiguo di articoli da mettere in vendita e una bassa variabilità degli stessi nel tempo, essa ha il vantaggio della semplicità nella realizzazione e della massima flessibilità nell’impostazione delle pagine, che non sono soggette ad alcuno schema fisso; per contro richiede un intervento manuale ogni volta che si deve variare qualche dato. La seconda soluzione prevede che il codice HTML venga generato da un programma invocato dal visitatore, tale programma ricaverà le informazioni eseguendo un’interrogazione in un database dei prodotti e le formatterà in base alle istruzioni fornite in uno schema di pagina; la generazione dinamica elimina il problema dell’aggiornamento del sito al variare delle caratteristiche degli articoli, ha lo svantaggio però di richiedere prestazioni di calcolo elevate per riuscire a effettuare un’interrogazione al database dei prodotti e creare una pagina HTML senza aumentare troppo i tempi di attesa. L’esempio più classico di sito dinamico sono i motori di ricerca: cercando una parola su Yahoo!, Virgilio o Altavista si ottiene in pochi secondi una pagina Web che non è stata progettata da nessuno, ma che viene composta dal software del sito, utilizzando le informazioni tratte da un database; per ottenere un negozio virtuale in grado di cambiare in relazione ai clienti, è necessario pertanto avvalersi di siti dinamici, sebbene ciò richieda l’aiuto di consulenti esperti e di cospicui investimenti. Un caso interessante, da questo punto di vista, è offerto da Amazon, la celebre libreria on line: la prima volta che ci si collega al sito ci si trova di fronte alla vetrina standard; per ordinare una libro che interessa viene richiesto di compilare un questionario; quando il libro viene consegnato l’home page di questo sito sarà adattata specificamente agli interessi degli acquirenti, infatti, basandosi sulle caratteristiche del libro acquistato e sul questionario, la libreria è in grado di creare un profilo specifico e su questo identikit viene suggerita una vetrina adatta alle esigenze di quel particolare cliente. La terza soluzione offre i vantaggi combinati delle altre due: le pagine vengono generate automaticamente, ma salvate su disco, inoltre la generazione non avviene al momento della richiesta dell’utente, ma ogni volta che un dato viene variato nel database dei prodotti; il visitatore richiede sempre pagine statiche, i tempi di attesa sono ridotti al minimo e non si va incontro a rallentamenti eccessivi se il carico del server aumenta.
Nella costruzione del negozio virtuale si impone la decisione riguardo il tipo di database dei prodotti che meglio si adatta alle esigenze dell’azienda: un ruolo importante in questa scelta è giocato da quanto deciso riguardo la modalità di generazione dell’HTML. La manutenzione del database di prodotti da parte del venditore potrà avvenire secondo diverse modalità: accesso diretto al database tramite una sua interfaccia specifica, gestione di una copia locale dell’archivio e suo riversamento periodico sul server, interazione con il database tramite interfaccia Web. La prima soluzione permette al cliente di scrivere direttamente sul database, che può essere anche remoto. Se si sceglie di operare su una copia dell’archivio e di effettuare degli aggiornamenti periodici, occorrerà scrivere il software per effettuare il riversamento dei dati, se il Data Base Management System (DBMS) locale e quello remoto sono diversi. L’interazione via client consente la scrittura diretta sul database, con il vantaggio di non richiedere la distribuzione di altro software; sarà però necessario installare sul server web un sistema di conversione (gateway) delle informazioni per farle fluire verso il DBMS.
Per carrello virtuale si intende quella funzione che consente a un utente di scegliere più prodotti in pagine diverse e poi ritrovarli tutti, una volta che giunge alla “cassa”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

E-Commerce: una comparazione tra canale virtuale complementare e alternativo.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Fiumara
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Pierfranco Camussone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 248

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