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Value proposition e innovazione. Il caso Apple

Il concetto user friendly alla base del prodotto

Steve Jobs ha sempre insistito sull’eleganza del design, sulla semplicità e sull’intuitività dei suoi prodotti; «se qualcosa è troppo complicato da usare, dà istruzioni perché sia semplificato. Se funziona per lui, allora funziona per i clienti Apple» (Gallo, 2011). Il designer Jonathan Ives (2011) conferma questa strategia: «Noi siamo completamente focalizzati sullo sviluppo di soluzioni che siano molto semplici, perché essendo creature terrene noi comprendiamo la chiarezza». I prodotti Apple devono quindi possedere due qualità: generare una tale soddisfazione da suscitare nell’utente un attaccamento emotivo nei riguardi dell’oggetto ed essere intuitivi all’uso (Elliot, 2011). E’ questa una delle chiavi del successo che hanno fatto di Apple l’azienda di successo che oggi conosciamo. Con il passar del tempo i suoi prodotti sono diventati sempre più semplici. Ciò su cui si concentrava “il visionario”, e su cui l’azienda ancora si concentra, è l’utente più che il prodotto: il cliente è soddisfatto quando riesce a far funzionare un apparecchio, e più il cliente è soddisfatto, più clienti arriveranno; esempi di tale principio guida sono il lancio del Mac e la progettazione dell’iPhone (Elliot, 2011). Nel primo caso l’obiettivo era, da un lato, quello di porre il pc nelle mani del cliente appena aperta la scatola senza troppi imballaggi, e dall’altro, fornire un manuale d’uso che fosse comprensibile anche ad un bambino della scuola elementare. Nel secondo caso lo scopo era quello di dotare l’iPhone di un solo e unico tasto, poiché i telefoni cellulari allora in commercio erano troppo complicati da usare. La semplicità e l’intuitività dominano anche l’interfaccia del software affinché la curva di apprendimento del prodotto possa essere estremamente veloce. Si parla di pinch to zoom, scrolling cinetico e accelerometro. Condicio sine qua non del pinch to zoom è stata l’introduzione del multi-touch.
A differenza degli schermi precedenti in cui poteva essere riconosciuto un solo dito, sugli schermi Apple è stato per la prima volta possibile la gestione di input touch multipli. Il pinch to zoom è un tipo di comando attraverso cui è possibile ingrandire o rimpicciolire un’immagine su uno schermo allargando o restringendo le dita. Con lo scrolling cinetico è stata facilitata la consultazione di lunghi elenchi: infatti, tale strumento permette di scorrere sullo schermo più o meno velocemente a seconda della velocità con cui il dito si muove sullo schermo e facendo infine rallentare lo scorrimento una volta rilasciato il tocco in maniera “inerziale”. L’accelerometro è stato introdotto con lo scopo di ruotare automaticamente l’orientamento della visualizzazione sul display, a seconda se il dispositivi è posto in orizzontale o in verticale.
Anche il sito Apple è specchio della filosofia aziendale. E’ un sito caratterizzato da molte immagini e poche parole, quelle davvero necessarie a trasmettere l’idea chiave del prodotto; è un sito con molti spazi bianchi, non pieno di tanti fronzoli che potrebbero generare nell’utente confusione e smarrimento; è un sito che con una sola frase è capace di sottolineare la differenza dei prodotti Apple da quelli della concorrenza; è un sito essenziale in cui ogni prodotto e le applicazioni ad esso connesse hanno una propria pagina dedicata. «Si tratta di uno dei siti più lineari, semplici ed eleganti tra quelli delle grandi aziende. E’ lineare proprio perché Apple sceglie di rimuovere elementi, non di aggiungerli» (Gallo, 2011). In sintonia con tutto ciò è stata anche l’introduzione di un’unica home screen, inizialmente solo per iOS (il sistema operativo di iPhone, iPod Touch e iPad), in cui vengono ordinate tutte le applicazioni insieme senza la necessità di doverle ricercare in sottomenu vari, mantenendo comunque le quattro più importanti fisse nella porzione inferiore dello schermo; la semplicità di navigazione così ottenuta ha riscosso talmente tanto successo da essere stata successivamente adottata anche da sistemi operativi della concorrenza (Android) e infine introdotta in MacOS Lion (il sistema operativo della serie Mac).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Value proposition e innovazione. Il caso Apple

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Greco
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Lorenzo Zanni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 51

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