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Gli effetti della crisi sul credito bancario e sugli accordi di Basilea

Il patrimonio di vigilanza con Basilea 3

Il nuovo accordo di Basilea 3, come detto, impone requisiti patrimoniali più severi per l'operatività delle banche, in modo che gli istituti abbiano più risorse per resistere a una fase di stress economico.
Il patrimonio di vigilanza rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria. Esso è oggi considerato una variabile di riferimento, se non il principale fattore nelle valutazioni della Vigilanza bancaria in ordine alla stabilità delle singole banche e del sistema. Gli elementi positivi costituenti il patrimonio di vigilanza devono essere nella piena disponibilità della banca, e poter essere utilizzati senza limitazioni sia per la copertura dei rischi sia per le perdite aziendali al fine di garantire una condizione di solvibilità.
Il patrimonio di vigilanza è calcolato come somma algebrica di una serie di elementi positivi e negativi la cui computabilità viene ammessa, con o senza limitazioni a seconda dei casi, in relazione alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi.
L’importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale.
Il patrimonio di vigilanza è suddiviso in 3 componenti:
1) IL PATRIMONIO DI BASE (TIER 1);
2) IL PATRIMONIO SUPPLEMENTARE (TIER 2);
3) LE DEDUZIONI PATRIMONIALI, vale a dire le rettifiche obbligatorie che sono apportate all’ammontare complessivo del patrimonio di base e di quello supplementare.

STRUTTURA PATRIMONIO DI BASE (TIER 1)
Il patrimonio di base è ammesso al calcolo del patrimonio di vigilanza senza limiti di sorta.
Il patrimonio di base costituito da :
Elementi attivi
1 Capitale
2 Sovrapprezzi di emissione
3 Riserve
4 Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza
Strumenti non innovativi di capitale:
5 Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 35%
6 Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50%
7 Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering)
8 Utile del periodo
Filtri prudenziali incrementi del patrimonio di base:
9 fair value option: variazioni del proprio merito creditizio
10 azioni rimborsabili
11 risorse patrimoniali oggetto di impegni di acquisto a termine computabili nel patrimonio di base
12 altri filtri prudenziali positivi
13 Totale degli elementi positivi del patrimonio di base
Elementi passivi
14 Azioni o quote proprie
15 Avviamento
16 Altre immobilizzazioni immateriali
17 Perdita del periodo
Altri elementi negativi:
18 rettifiche di valore su crediti
19 rettifiche di valore di vigilanza relative al “portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza”
20 altri filtri prudenziali
deduzioni del patrimonio di base:
21 fair value option: variazioni del proprio merito creditizio
riserve negative su titoli disponibili per la vendita:
22 titoli di capitale e quote di O.I.C.R.
23 titoli di debito
24 plusvalenza cumulata netta su attività materiali
25 risorse patrimoniali oggetto di impegni di acquisto a termine non computabili nel patrimonio di base
26 altri filtri negativi
27 Totale degli elementi negativi del patrimonio di base
28 Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre
Deduzioni
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale dell’ente partecipato:
29 interessenze azionarie
30 strumenti non innovativi di capitale
31 strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza
32 strumenti ibridi di patrimonializzazione
33 strumenti subordinati
Interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari pari o inferiori al 10% del capitale dell’ente partecipato:
34 interessenze azionarie
35 strumenti non innovativi di capitale
36 strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza
37 strumenti ibridi di patrimonializzazione
38 strumenti subordinati
Partecipazioni in società di assicurazione:
39 partecipazioni
40 strumenti subordinati
41 Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive
42 Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR nel caso di sottostanti relativi a/o trattati come strumenti di capitale
43 Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni
44 Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP
45 Totale elementi da dedurre
Il capitale versato, le riserve, gli strumenti non innovativi e innovativi di capitale e l’utile del periodo costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità primaria. A questi si aggiungono i “filtri prudenziali” positivi del patrimonio di base e gli strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering).
Il totale dei suddetti elementi, al netto delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, della perdita del periodo e di quelle registrate in esercizi precedenti, degli “altri elementi negativi”, nonché dei “filtri prudenziali” negativi del patrimonio di base, costituisce il “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gli effetti della crisi sul credito bancario e sugli accordi di Basilea

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Verdino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: indirizzo bancario
  Corso: Economia bancaria
  Relatore: Giuseppe Squeo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 132

FAQ

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