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Apple Inc. oltre Steve Jobs

Apple Inc. e Steve Jobs

One of the deep mysteries to me is our logo, the symbol of lust and knowledge, bitten into, all crossed with the colors of the rainbow in the wrong order. You couldn’t dream of a more appropriate logo: lust, knowledge, hope, and anarchy.

Questa battuta di Jean-Louis Gassée risalente agli Anni Ottanta, periodo in cui egli era presidente della sezione di sviluppo dei prodotti, è una perfetta sintesi dello spirito di Apple.
In realtà, il “morso” nel logo fu inserito per evitare che la mela sembrasse un pomodoro – vi si può anche leggere il gioco di parole fra bite, morso, e byte – e dietro la distribuzione dei colori non giaceva alcuna idea anarchica, se non la volontà di collocare il verde nella parte più alta because that’s where the leaf was, come dichiarò candidamente Rob Janoff, il graphic designer cui Steve Jobs commissionò il logo nel 1976.
La frase di Gassée descrive però i valori ai quali Steve Jobs improntò la cultura organizzativa della propria azienda: la voglia di andare controcorrente rispetto ai competitors (anarchia), il desiderio di avvicinare le masse alla tecnologia (speranza) e la brama di conoscenza. Questo era il fulcro iniziale di Apple e sino al giorno delle sue dimissioni da CEO, il 24 agosto 2011, Steve Jobs l’ha preservato e reso centrale nello sviluppo di qualsiasi prodotto.
Anche la struttura di Apple Inc., descritta da Adam Lashinsky (2011) in un articolo pubblicato su Fortune, rispecchia l’anarchia con cui Steve Jobs ha affrontato il mercato: nonostante l’azienda possa vantare 35 anni di attività – un’età estremamente matura per gli standard della Silicon Valley – e nonostante l’aria “adulta” respirabile a Cupertino, Apple continua a lavorare come una start-up, specialmente ponendo piccole équipes sui progetti critici.
Il risultato di questa strategia sono stati prodotti eccellenti sotto diversi profili: tecnologia, design e facilità di utilizzo. Su Bloomberg Businessweek, Brady Stone (2011) cita un passaggio di Steve Jobs a proposito dell’iPod:
“If there was ever a product that catalyzed Apple’s reason for being, it’s this”, Jobs said… “Because it combines Apple’s incredible technology base with Apple’s legendary ease of use with Apple’s awesome design. Those things come together and it’s like, that’s what we do. So if anybody is ever wondering, why is Apple on the Earth, I would hold this up as a good example.”
Ma le cose non andarono sempre così: nel 1985 Jobs fu forzato alle dimissioni e quando riuscì a rientrare in azienda, nel 1997, da una delle più importanti aziende informatiche del mondo Apple era diventata comprimaria con IBM; inoltre perdeva capitale e quote di mercato, i suoi prodotti rimanevano invenduti, le azioni erano scese di parecchi punti e le riviste di settore ne prevedevano già l’imminente scomparsa. Alla prima riunione del Consiglio di Amministrazione Steve Jobs esordì dichiarando che il problema dell’azienda erano i prodotti, assolutamente non attraenti. In sua assenza John Sculley, Michael Spindler e Gil Amelio non avevano saputo interpretare il mercato, imponendo troppa differenziazione di prodotto e concedendo licenze per il sistema operativo del Macintosh, due errori strategici che costarono parecchio all’organizzazione.
Steve Jobs ha sempre sostenuto, dice Jim Aley (2011), di non aver inventato nulla: i prodotti erano lì da sempre, egli li ha “solo” scoperti mettendone insieme gli elementi in modi che nessun altro aveva immaginato prima.
Come ricorda anche John Sculley (2011), infatti,
Steve was Apple’s visionary. […] The advances in technology over these years are extraordinary, but Steve wasn’t an engineer. As an artist he barely drew anything recognizable on his white board. But as a master impresario, the clarity and brilliance of his creations was genius.
La maestria di Steve Jobs stava, quindi, nell’attrarre le persone più competenti e nel motivarle a dare il meglio, facendole lavorare in teams estremamente affiatati. Egli sosteneva, infatti, che le grandi compagnie devono avere una causa nobile e che è compito del leader trasformarla in una vision in grado di ispirare e attrarre le persone dotate di talento.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Apple Inc. oltre Steve Jobs

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Informazioni tesi

  Autore: Margarethe Nitzsche
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Comunicazione d'impresa
  Relatore: Franco Guzzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 192

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