L'arbitrato irrituale

L'articolo 806 c.p.c. non si limita a definire i confini della giuridicità delle manifestazioni di autonomia privata, per la qual cosa sarebbe sufficiente il contenuto degli articoli 1322 e 1966 c.c., ma rende altresì tipico un effetto giuridico della volontà privata, la deroga alla giurisdizione dello Stato, senza il quale l'accordo tra le parti sarebbe nullo e privo di alcun effetto.
Una semplice volontà negoziale, senza una previa tipizzazione legale, non darebbe infatti all'accordo compromissorio la idoneità ad incidere sulla giurisdizione.
Una tipizzazione legislativa di simile effetto non si trova solo nell'articolo 806 c.p.c., ma anche in altre disposizioni che affidano effetti analoghi a diversi tipi di manifestazione negoziale. E' il caso, ad esempio, dell'articolo 619 cod. nav.: "Gli interessati possono mediante stipulazione di chirografo d'avaria far decidere da arbitri le cause relative alla formazione del regolamento contributorio.

Al chirografo e al regolamento si applicano in tal caso le norme del codice di procedura civile riguardanti l'arbitrato, se gli interessati intendono che al regolamento venga dal pretore competente conferita efficacia di sentenza, e di cio' fanno espressa dichiarazione nel chirografo." Qui non solo viene confermato il contenuto dell'articolo 806 c.p.c. quando si parla di un negozio (il chirografo), con effetto derogativo della giurisdizione, teso a un risultato (il regolamento), assimilabile , quanto ad effetti, alla sentenza, ma viene introdotto anche un nuovo istituto, sempre derogativo della giurisdizione, ma non destinato a produrre i medesimi effetti della sentenza. In tal modo, accanto all'arbitrato (rituale) contemplato dall'art. 806 c.p.c., viene codificato, seppur indirettamente, anche quello irrituale, cui consegue anche la tipizzazione legislativa del relativo negozio che ne e' fonte.

Il legislatore così, codificando un patto derogativo della giurisdizione destinato ad avere l'effetto di un negozio tra le parti, ritualizza, entro il piu' ampio genus dell'arbitrato, un fenomeno che si era manifestato nella prassi dei rapporti commerciali e di lavoro, ma che restava senza un suggello positivo.