Una voce nel ’900: storia di Luciano Magrini, un italiano che fece l’Italia

Nel 1912 Magrini raggiunse la Grecia durante l’occupazione italiana. In quel periodo scrisse parecchi articoli sulle vicende greche che fece pervenire al suo giornale, il «Secolo». Per questi articoli venne attaccato dal giornale di stampo nazionalista «Idea Nazionale» che criticò aspramente il suo lavoro; per difendere il suo reportage ma soprattutto il suo onore querelò Luigi Federzoni fondatore del giornale «Idea Nazionale».

E' doveroso soffermarsi sul processo che derivò poiché i giornali dell'epoca ne diedero grande risalto; «La Stampa» di Torino dedicò alla causa intenta da Magrini all’«Idea Nazionale» un numero consistente di articoli dai quali emerse, oltre i fatti in se del processo, la figura di Magrini.

Il primo atto della disputa fu segnalato su «La Stampa» il 10 dicembre del 1913, dove fu messo in risalto la domanda di autorizzazione a procedere presentata alla Camera dei Deputati per l’onorevole Federzoni accusato di diffamazione a mezzo stampa da Luciano Magrini, allora redattore del «Secolo».

Nella nota si può leggere quanto segue: Magrini Luciano il 12 settembre di quest'anno (1913), con citazione diretta di parte, presentava querela contro il signor Federzoni Luigi ed altri per diffamazione continuata a mezzo stampa. Il presidente del tribunale fissava l'udienza del 4 dicembre scorso per la trattazione della causa, quando è intervenuta la nomina a deputato del Federzoni.

Il Magrini il giorno 11 novembre proponeva la querela, facendo istanza che gli atti venissero trasmessi a questo ufficio perché provocasse l'autorizzazione a procedere contro l'onorevole Federzoni. L'autorizzazione a procedere venne accolta ed il processo ebbe inizio il 7 luglio 1914 presso la IX sezione del Tribunale di Roma. Esso fu molto atteso dall’opinione pubblica per i personaggi coinvolti e per la notevole risonanza che ebbe sui principali quotidiani dell'epoca.

Il dibattimento mise in luce mesi di diffamazioni e polemiche che logorarono le parti, ma soprattutto volle essere l'epilogo giudiziario di un’incresciosa polemica giornalistica risalente all'anno prima (1912). Magrini, prima dei fatti in questione, fu mandato come inviato speciale in Grecia per occuparsi delle vicende riguardanti l'Egeo e l'Albania per poi pubblicarle sul «Secolo» e sul «Messaggero».

Questi articoli furono considerati un affronto all'Italia dai giornalisti dell’«Idea Nazionale» tant'è che, sul loro giornale, scrissero quanto segue: tutto ciò che poteva fare per tradire gli interessi italiani a profitto delle aspirazioni greche e dei disegni diplomatici della Francia, il Secolo lo ha fatto47.