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Tipologie di coperture e aspetto urbano

Materiali e tipologie costruttive

Mentre per secoli, anzi per millenni, le tecniche per la copertura dei tetti hanno subito solo poche variazioni, la rivoluzione industriale porta tutta una serie di innovazioni anche in questo campo.
La svolta decisiva per quanto riguarda le coperture in pietra si determina a partire dal 1844 con l'introduzione della copertura sagomata.
Da quel momento le lastre potevano essere ricavate con l'aiuto di sagome nei diversi luoghi di estrazione in officine riparate. Dal 1871 si fa largo uso dell'ardesia, che si esaurisce solo con la prima guerra mondiale.
La copertura dei tetti con mattoni cotti, in uso da quattromila anni, rappresentava all'inizio dell'Ottocento la tecnica più diffusa; grazie alle fasi di lavorazione ben separate (preparazione, sagomatura, cottura), essa costituiva una buona premessa per il passaggio a una produzione industriale.
Intorno al 1844 l'imprenditore Adolph Kroher della Germania del sud (Staudacham Chiemsee) costruisce le cosiddette tegole Staudach. A tale scopo utilizza il cemento ricavato dai minerali cotti dei depositi provenienti dai dintorni di Staudach e dalla sabbia forte della Tiroler Ache. Da questo cemento "naturale" a presa rapida egli otteneva due forme: una a losanga da lui definita "inclinata" e una "a forma di S" che non oggi chiamiamo "coppo".
Fin dall'antichità erano stati impiegati metalli quali bronzo, rame e piombo per la copertura dei tetti, ma è solo dall'Ottocento che le coperture in metallo sonoutilizzate su vasta scala.
L'Inghilterra svolge un ruolo di primo piano nell'impiego del vetro come materiale di copertura dei tetti.
La tecnica di fissare lastra di vetro sulle traverse delle costruzioni portanti in ferro, inizialmente applicata solo per le serre, risale alla seconda decade dell'Ottocento.
Asfalto e pece, utilizzati già a Babilonia per calafatare gli scafi delle navi, e impiegati anche nell'edillizia, sono riscoperti nell'Ottocento.
I primi tetti in cui veniva impiegato cartone catramato sono rintracciabili sulla costa baltica già nel 1830: erano formati da carta da imballaggio a più strati, incollati con pece e catrame e infine cosparsi di sabbia e ghiaia. In breve tempo sono stati sostituiti dai cartoni bituminati. Queste coperture permettevano moderate inclinazioni e si adattavano alle tecniche di connessione facilmente realizzabili.
Il loro peso e prezzo conveniente ne favoriscono la diffusione. Alle fine, queste coperture in catrame e bitume creeranno i presupposti per la realizzazione dei tetti piani che diventeranno presto di fondamentale importanza per architettura moderna.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Tipologie di coperture e aspetto urbano

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Informazioni tesi

  Autore: Gabriele Mariani
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università Politecnica delle Marche
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Romualdo Montagna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

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Parole chiave

coperture
tetti
aspetto urbano
evoluzione coperture

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