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Condizionamento dell'aria negli ambienti ospedalieri : aspetti generali e normativi

Le cause e i contaminanti dell’inquinamento indoor

La qualità dell’aria è principalmente una percezione soggettiva basata sulla temperatura, sull’umidità, sul grado di ventilazione e sulla concentrazione di contaminanti presente in essa. In questo senso è difficile definire delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche che possano garantire la sensazione di benessere in un ambiente percepita allo stesso modo da tutti. La percezione di benessere varia a seconda dell’età, delle condizioni di salute, della costituzione fisica e della cultura.
Oltre questo, c’è anche da dire che pur essendo semplice la regolazione termoigrometrica dell’aria, lo stesso non si può dire sul-l’abbattimento degli inquinanti, specialmente nel caso di ambienti che richiedono condizioni estreme di sterilità e di pulizia, come può essere la sala operatoria di un ospedale. Una qualità dell’aria accettabile, ovvero che soddisfi le normative imposte dagli organi competenti, ma anche conforme all’esigenza di confort degli occupanti l’ambiente indoor, non sempre viene raggiunta. E capitato a tutti, di ritorno da scuola o dall’ufficio, di tossire o di starnutire, o addirittura di ammalarci per qualche giorno.

Nella maggior parte dei casi si è data la colpa ai cambi di stagione oppure ad un colpo di freddo, ignorando invece che la percentuale più alta tra le cause di queste patologie sia proprio riconducibile alle condizioni termoigrometriche presenti nel-l’ambiente che abbiamo frequentato. Nel caso in cui si venga colpiti da una malattia ben precisa causata dalla presenza di agenti patogeni inquinanti all’interno dell’edificio, si parla di Malattia Correlata all’Edificio (BRI).
Quando invece i disturbi si presentano solo all’entrata in quel determinato ambiente per poi svanire all’uscita si parla di Sindrome dell’Edificio Malato (SBS). Con il termine inquinamento dell’aria indoor intendiamo l’inquinamento che interessa l’aria degli ambienti confinati, ovvero quei luoghi ove si svolgono attività umane. Non vengono considerati indoor però gli ambienti chiusi industriali, che soffrono di un loro specifico inquinamento relazionato al tipo di attività svolta al loro interno. In ambito ospedaliero l’attenzione per l’inquinamento indoor è maggiore anche per via della possibilità frequente di contrarre varie malattie, anche di tipo professionale. Di conseguenza sono maggiori i controlli volti a tutelare la salute del personale ospedaliero e dei pazienti.

Nella maggior parte dei casi, gli inquinanti presenti negli ambienti confinati sono gli stessi presenti all’esterno, dato che penetrano negli edifici per i condotti di aereazione o per filtrazione. Gli inquinanti del-l’aria indoor possono presentarsi sottoforma di gas e vapori, o di particolato. Questo termine comprende tutte le microscopiche particelle presenti in sospensione, di natura inorganica, organica e biologica. Ne sono un esempio pollini, polveri, fibre di vetro e di amianto, particolato da combustione e altro.
Sulla base della loro natura, la concentrazione di inquinanti nell’aria può variare nel tempo; a tal proposito non solo riveste una notevole importanza il tasso con cui gli inquinanti vengono immessi nei luoghi confinati e lo scambio dell’aria con l’ambiente esterno, ma anche la loro velocità di reazione con le sostanze chimiche e con le superfici con le quali vengono in contatto. A seconda della variabilità dei fattori in gioco, la concentrazione dei medesimi inquinanti indoor rilevabile in edifici diversi può variare di molto, anche di 4-5 ordini di grandezza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Condizionamento dell'aria negli ambienti ospedalieri : aspetti generali e normativi

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro La Marca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria biomedica
  Relatore: Stefano Lazzari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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