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Fondi Pensione

Vantaggi e svantaggi nell'adesione ad un fondo pensione

Al fine di comprendere i fattori che spingono i lavoratori ad aderire ad un fondo pensione, si considerino due diversi soggetti facenti parte della popolazione attiva: il primo soggetto, denominato convenzionalmente A, decide di aderire ad un fondo pensione; il secondo soggetto, denominato B, essendo avverso al rischio finanziario, sceglie di non partecipare ad alcuna adesione alle forme di previdenza complementare.
I due lavoratori per semplicità espositiva hanno stessa età e stesso reddito.

I vantaggi oggettivi relativi alla scelta di adesione del soggetto A sono:
a) il versamento contributivo spettante principalmente al datore di lavoro;
b) le agevolazioni fiscali previste;
c) considerato il rischio finanziario assunto, la possibilità di usufruire di un rendimento netto (quindi di un montante finale) superiore realizzato attraverso le operazioni di asset - allocation del gestore finanziario.

Gli svantaggi riguardano invece:
a') la scarsa liquidità delle quote di adesione rispetto a strumenti finanziari alternativi (azioni, obbligazioni, derivati, ecc). Queste quote partecipative non sono infatti negoziabili nei mercati mobiliari;
b') l'orizzonte temporale dell'investimento. Il lavoratore aderente (A) è consapevole del fatto che i frutti del proprio investimento non saranno immediati ma si realizzeranno nel lungo periodo.
Osservando i diversi soggetti in questione dal punto di vista della previdenza pubblica si sottolinea come la posizione dei due lavoratori sia uguale. Essi percepiranno, infatti, il medesimo trattamento previdenziale pubblico (a parità di trattenute pensionistiche dell'Inps). L'unica differenza risiede nel fatto che il lavoratore B al momento dell'uscita dalla popolazione attiva riceverà la propria quota TFR, aggiustata annualmente dell’1,5 % ed incrementata al 75 % dell'inflazione registrata nel periodo lavorativo, mentre il soggetto A, quando richiede il trattamento previdenziale, riceverà la parte di TFR non destinata alla contribuzione nel fondo sottoscritto, oltre all'ammontare realizzato in seguito alla scelta di adesione al fondo pensione (maturato grazie a contributi propri e del proprio datore di lavoro) e della quota TFR destinata al fondo.
La decisione assunta dal lavoratore A di aderire alle forme di previdenza complementare coincide con la scelta di effettuare un investimento nel mercato mobiliare, attraverso il versamento contributivo nel fondo pensione agevolato dalla normativa fiscale.

La differenza tra il montante maturato dal lavoratore A e la quota TFR restituita al lavoratore B, indica quanto la decisione di aderire sia stata redditizia e conveniente rispetto alla scelta di non aderire al fondo pensione.
La scelta di adesione, infatti, è molto meno redditizia e di conseguenza meno conveniente nel caso di orizzonte temporale, ovvero periodo di vita attiva del lavoratore, molto lungo; per questo motivo di fronte a questa scelta, considerando il medesimo fondo pensione, i soggetti più anziani saranno più propensi ad aderire rispetto a coloro che da poco fanno parte della popolazione attiva.
La scelta di aderire o meno ad un fondo pensione non è quindi redditizia per tutti i soggetti aderenti, la redditività del fondo dipende da diverse variabili corrispondenti alle diverse caratteristiche del lavoratore, e del fondo pensione. Per questo non è possibile definire una risposta univoca alla questione di adesione.
Un'ulteriore riflessione riguarda l'ammontare delle aliquote contributive spettanti al soggetto aderente. Considerando la redditività percentuale dell'investimento nel fondo, il lavoratore predilige un'aliquota particolarmente ridotta in quanto, indipendentemente dal proprio ammontare contributivo, al datore di lavoro spetta lo stesso versamento contributivo, facendo così incrementare il fattore moltiplicativo.
Considerando aliquote di contribuzione omogenee, nei casi in cui il fondo pensione presenti un livello di redditività maggiore rispetto a quella della quota TFR, l'ammontare della quota TFR investita nel fondo pensione deve essere crescente.
La decisione riguardante l'ammontare della quota TFR da convogliare nel fondo non dipende dal lavoratore direttamente, in quanto le aliquote vengono definite dai policy maker insieme ai sindacati di settore.
In sintesi, gli aspetti che rendono vantaggioso e conveniente aderire al sistema della previdenza complementare si traducono nello “sfruttamento” contributivo del datore di lavoro; nell'ipotetico rendimento superiore delle attività gestite da banche preposte o SIM di gestione confrontato con il TFR rivalutato nel periodo di riferimento; nelle agevolazioni fiscali connesse con i contributi versati dall'aderente; nelle aliquote più basse possibili e nella quota TFR più alta possibile in caso di redditività superiore del fondo pensione rispetto all'apprezzamento del TFR.
Concludendo l'analisi si evidenzia come la decisione di aderire al sistema previdenziale complementare sarà tanto più vantaggiosa quanto più elevata l'età del soggetto aderente; tale effetto può essere ridotto attraverso l'aumento percentuale della quota TFR versata dagli aderenti considerati giovani (soggetti neo - assunti o con versamenti contributivi inferiori ai 10 - 15 anni).

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Oberto
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Finanza
  Relatore: Fabio Iudica
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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