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L'Italia delle migrazioni interne negli anni del "miracolo economico"

Tipologie dei migranti e delle migrazioni

Un esperto di migrazioni contemporanee, Massey, ha osservato che "al contrario della nascita e della morte, la mobilità è un evento prevalentemente sociale. Definire un movimento richiede di tracciare un riga e convenire che essa è stata attraversata. Dove tale linea venga tracciata geograficamente e amministrativamente è sostanzialmente una costruzione sociale e politica". Le tipologie con le quali definiamo i migranti e le migrazioni sono, quindi, il frutto delle aspettative e degli interessi delle società di destinazione che, decidendo come "classificare" il migrante, stabiliranno unilateralmente cosa debba intendersi per migrazione e chi può essere considerato un migrante. Sembra esplicativo, a questo proposito, un passo di Massey, che mostra come la gestione e la definizione del fenomeno migratorio sia sempre il risultato di una scelta arbitraria, valida solo per un dato momento e per un determinato luogo, tale da rendere complicato definire quando si è in presenza di un immigrato: "Nonostante le migrazioni internazionali, per definizione, riguardino l'attraversamento di un confine statale, la registrazione di tale attraversamento non implica necessariamente che una migrazione sia avvenuta, dato che quest'ultima dipende anche da chi ha attraversato la linea e dalle sue intenzioni. Prendete ad esempio il caso di due uomini della stessa età, provenienti dalla stessa città polacca, che attraversano il confine con la Germania. Ambedue parlano solo polacco e nessuno dei due è mai stato precedentemente all'estero. Tuttavia, se uno dei due ha un nonno nato in Germania, egli sarà classificato come un tedesco che ritorna, mentre il secondo sarà considerato uno straniero e, possibilmente, un immigrato. Ma questa è ancora solo una possibilità, che dipende strettamente dal suo obiettivo nell'attraversare il confine. Se visiterà alcuni parenti per un periodo limitato prima di tornare al suo paese, lo Stato tedesco lo classificherà come un turista. Se si riunirà con una sposa tedesca e si stabilirà in Germania, verrà classificato dallo stesso come un immigrato legale. Se dirà alle autorità che la sua intenzione è solo quella di compiere una visita – ma violerà le condizioni del suo visto accettando un lavoro nell'edilizia a Berlino – verrà considerato dallo Stato come un migrante irregolare, illegale e privo di autorizzazioni. Questo problema concettuale si moltiplica quando si prende in considerazione il fatto che le intenzioni possano cambiare nel tempo: il tedesco "di ritorno" può scoprire che non ama la Germania e tornare al paese d'origine; il turista in buona fede può incontrare un'opportunità lavorativa inaspettata e decidere di rimanere nel paese; il migrante irregolare può sposare una donna tedesca e legalizzarsi, diventando di punto in bianco un “immigrato”. E` del tutto evidente che il numero degli immigrati e le loro caratteristiche dipendono interamente da come i politici e i burocrati di uno Stato tracciano i confini geografici, politici e amministrativi del proprio Stato. Alla base della definizione del migrante nelle sue varie accezioni (straniero o cittadino, irregolare o regolare, e via dicendo) c'è sempre un'operazione di delimitazione sociale, poiché le parole e i concetti che si usano per descriverli non sono mai neutri. Dietro l'apparente oggettività di una condizione, infatti, vi è sempre una scelta dettata dalle aspettative di ruolo che la società nutre nei confronti dei migranti. Una classificazione dei “tipi” di migranti si rivelerà, dunque, complicata e non avrà nessuna pretesa di natura oggettiva e universale, in quanto sarà destinata, prima o poi, ad essere messa in discussione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'Italia delle migrazioni interne negli anni del "miracolo economico"

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppina D'onofrio
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze per la cooperazione allo sviluppo
  Relatore: Sandro Mezzadra
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 141

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