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Status e protezione dei combattenti illegittimi nel diritto internazionale umanitario

I combattenti illegittimi alla luce del diritto di Ginevra

Il diritto elaborato a Ginevra nel 1949 si è occupato del tema dei combattenti illegittimi in due dei quattro trattati stipulati seppur partendo da punti di vista diversi: nella Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra (III) e nella Convenzione per la protezione delle persone civili in tempo di guerra (IV).
La III Convenzione determina la concessione dello status di prigioniero di guerra a quei combattenti, anche quelli irregolari, che adempiano ai quattro criteri base di legittimità. Lo scopo della Convenzione è chiaramente quello di rappresentare un deterrente alla belligeranza illegittima.
La IV Convenzione invece è quella che si è prestata alle maggiori controversie al riguardo.
Oggetto del contendere è stato quello di stabilire se tale Convenzione copra tutti o solo una parte dei combattenti illegittimi. L'articolo 5 stabilisce infatti:
“Se, sul territorio di una Parte in conflitto, questa avesse serie ragioni di ritenere che una persona protetta dalla presente convenzione fosse giustamente sospettata di svolgere un'attività dannosa per la sicurezza dello Stato o fosse accertato che essa svolge effettivamente una siffatta attività(...)se, in un territorio occupato, una persona protetta dalla Convenzione arrestata come spia o per atti di sabotaggio, oppure perché giustamente sospettata di svolgere un'attività dannosa per la sicurezza della Potenza occupante, detta persona potrà, se la sicurezza militare lo esige in modo assoluto, essere privata dei diritti di comunicazione(...)In ciascun di questi casi, le persone saranno comunque trattate con umanità e, in caso di procedimento giudiziario, non saranno private del loro diritto ad un processo equo e regolare, come previsto dalla presente Convenzione.”

Stando alla lettura dell'articolo emerge chiaramente come la IV Convenzione includa al suo interno almeno un gruppo di combattenti illegittimi, ossia quelli che operino oltre le linee nemiche, sia nel territorio di una Potenza nemica che in un territorio occupato. Spie e sabotatori, che rispettino tale limitazione geografica, sono dunque dei combattenti illegittimi protetti dalla Convenzione. Ma oltre a questi esiste un'altra categoria di combattenti illegittimi: quelli che combattono direttamente sul campo di battaglia. Per campo di battaglia si definisce quel territorio ancora non controllato da nessuna delle due Parti dove queste combattono apertamente.
Il dibattito riguardo all'estensione della IV Convenzione anche a questo gruppo di combattenti illegittimi vede dunque due posizioni opposte, ma entrambe argomentate.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Status e protezione dei combattenti illegittimi nel diritto internazionale umanitario

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Quaglia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Giuseppe Palmisano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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