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La responsabilità nei rapporti sportivi

Gli atleti

Secondo l’art. 31 dello statuto del C.O.N.I. per atleta, nell’agonismo programmatico, si intende colui il quale, nel praticare una certa specialità sportiva, ha quale finalità quella di misurarsi con gli altri atleti praticanti in un contesto disciplinato – le gare – al fine di vincere tali competizioni e rientrare in una graduatoria di valori atletici. Tale scopo presuppone, però, per la sua complessità, l’inserimento all’interno di un assetto organizzativo che fissi le regole delle gare, ne disciplini lo svolgimento e ne accerti i risultati: è questo il cd ordinamento sportivo. Ecco che, quindi, lo status di atleta si acquisisce con l’inserimento nell’ordinamento sportivo attraverso un vero e proprio atto formale di adesione che consente l’imputazione soggettiva dei risultati e l’inserimento nelle graduatorie sportive. Tale atto, denominato tesseramento , è costituito dall’iscrizione del soggetto ad una associazione sportiva la quale iscrive lo stesso alla federazione oppure dalla diretta iscrizione alle federazione sportiva. Il procedimento attraverso cui avviene il tesseramento risulta disciplinato nei regolamenti delle varie federazioni, tanto in merito ai presupposti sostanziali per il suo conseguimento, quanto relativamente al suo iter di svolgimento e, trova conclusione, con una decisione degli organi federali53. La dottrina ha posto in luce come attraverso questo atto “ l’atleta acquista uno status e cioè diventa titolare di un fascio di rapporti giuridici che creano reciproci diritti ed obblighi nei confronti degli altri atleti, dell’associazione sportiva, della federazione nazionale ed internazionale”. In tal senso l’art. 35. comma II, del D.P.R. 28/03/1986 n. 157 54 stabilisce che l’atleta partecipa alle gare sotto l’osservazione dei principi, dei regolamenti, degli usi e della lealtà sportiva (lealtà, probità, rettitudine). È da ricordare, infine, come agli organi competenti la disciplina federale attribuisce anche poteri di verifica della sussistenza dei requisiti richiesti per la permanenza nell’ordinamento. Il complesso degli atleti, peraltro, non si presenta come universo indifferenziato di soggetti. Gli statuti ed i regolamenti federali, infatti, differenziano tale categoria sulla base di vari criteri attinenti la disciplina sportiva praticata, la comunità di appartenenza, il sesso, e via dicendo. Il principale criterio di partizione degli atleti è quello che prende in considerazione la disciplina sportiva praticata. Altro criterio di differenziazione è quello che distingue gli atleti a seconda del collegamento ad un certo ente territoriale, quale da esempi la città o lo stato. Gli atleti, poi, si differenziano a seconda dell’ente associativo cui appartengono e per il quale gareggiano. Un altro dei criteri utilizzati è quello che differenzia gli atleti in base ai requisiti fisici, in particolar modo: il sesso. L’ultima importante categoria è quella che differenzia gli atleti, in base al fattore economico: atleti dilettanti, semi-professionisti e professionisti.

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La responsabilità nei rapporti sportivi

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Dacchille
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Vito Rizzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 414

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