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L'acqua come risorsa. Il bacino idrografico di Treia tra lo sviluppo sostenibile e la Nuova Cultura dell'acqua

La nuova cultura dell’acqua

Il fatto che non tutte le persone hanno accesso garantito all’acqua potabile e non abbiano misure igieniche adeguate mentre la salute degli ecosistemi acquatici del pianeta sta crollando, in alcuni casi irrevocabilmente, allora nasce nel 2005 l’iniziativa WATER FOR LIFE dell’UE - che punta a un approccio integrato con la gestione dell’acqua. Per questa è necessaria una nuova politica dell’acqua che include criteri sostenibili, che da prospettive teoriche e metodologiche diverse.

L’acqua rappresenta il nostro patrimonio naturale e per questo richiede cambiamenti culturali identificati come una Nuova Cultura dell’Acqua. La Nuova Cultura dell’Acqua riconosce i nuovi valori etici, ambientali e sociali, economici ed emozionali riuniti negli ecosistemi acquatici, per costruire prospettive intelligenti collettive.

La base della nuova cultura dell’acqua è il principio universale di rispetto per la vita, fiumi, laghi, terre umide, e falde acquifere considerate come facendo parte del Patrimonio della Biosfera, amministrati dalle comunità per garantire una gestione equa e sostenibile.

Fino ad ora, l’acqua era considerata una risorsa produttiva, ma con la nuova Direttiva Quadro sull’Acque e altre direttive ambientali ci si vuole raggiungere strategie per risolvere gli attuali problemi di non sostenibilità. Gli scienziati ed esperti di gestione dell’acqua, firmatari di questa Dichiarazione cercano di attirare l’attenzione di tutte le istituzioni internazionali per impegnarsi in questa battaglia.

L’acqua rimane un elemento essenziale per la vita, per tutti gli esseri viventi di questa pianeta. In tempi remoti la visione della natura era minacciosa. Molte divinità vengono a raffigurare questa concezione. Benché si è creato il desiderio di controllarla.

La coscienza scientifica del Rinascimento e più tardi confermata dall’Illuminismo, ha rafforzato il pensiero dell’uomo moderno, cioè di mettere la natura al servizio dell’uomo - diventando la base per il concetto e modello dello sviluppo economico del 20° secolo. Pero, oggi questo modello è in crisi. La sfida per la scienza non è più il dominio quanto la conoscenza dell’ambiente per ottenere un equilibrio armonioso tra le attività dell’uomo e la natura.

Le strategie nella gestione delle acque superficiale e lo sviluppo socio- economico del 19 ° secolo ha imposto un processo di liquidazione delle risorse naturale, attraverso la privatizzazione delle terre, delle foreste e delle risorse d’acqua. Lo sviluppo d’infrastrutture, l’irrigazione dell’agricoltura e la navigazione dei corsi d’acqua si è finita con investimenti enormi che richiedono periodi lunghi di rimborso. La costruzione delle dighe su larga scala per ottenere energie idroelettrica per mezzo della logica dell’interesse collettivo, non funziona più.

Il quadro legale viene presentato così. I grandi progetti idraulici richiedono la proprietà pubblica dell’acqua mentre negli altri paesi si manteneva come “proprietà comune” soggetta a un uso ragionevole ed equo. Invece, l’acqua sotterranea poca profonda, era considerata proprietà privata dei proprietari latifondi. Oggi, lo status della proprietà dell’acqua è sia pubblico sia privata, assoggettata al diritto d’uso attraverso la licenza. Mentre la gestione integrata diviene potere supremo per gli “Stati padroni” che conferivano priorità agli usi dell’ecosistema per interesse della collettività.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'acqua come risorsa. Il bacino idrografico di Treia tra lo sviluppo sostenibile e la Nuova Cultura dell'acqua

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Informazioni tesi

  Autore: Liliana Mihaela Patrascanu
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Progettazione e gestione dei sistemi turistici
  Relatore: Matteo Benozzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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