La responsabilità degli intermediari finanziari nel mercato mobiliare

Al fine di illustrare la responsabilità dell’intermediario finanziario per fatto del promotore è necessario anzitutto introdurre la figura del promotore finanziario, le relative regole di comportamento e la normativa in materia.
In base a quanto previsto dall’art. 31, primo comma, D. Lgs. n. 58/1998, i soggetti abilitati devono avvalersi di promotori finanziari nello svolgimento dell’attività di offerta fuori sede, ossia, come statuito dall’art. 30, primo comma, D. Lgs. n. 58/1998, “la promozione e il collocamento presso il pubblico di strumenti finanziari in luogo diverso dalla sede legale o dalle dipendenze dell’emittente, del proponente l’investimento o del soggetto incaricato della promozione o del collocamento, e di servizi di investimento in luogo diverso dalla sede legale o dalle dipendenze di chi presta, promuove o colloca il servizio”.
Inoltre, l’art. 31, secondo comma, stabilisce che: “È promotore finanziario la persona fisica che, in qualità di dipendente, agente o mandatario, esercita professionalmente l’offerta fuori sede. L’attività di promotore finanziario è svolta esclusivamente nell’interesse di un solo soggetto”.
Osservando tale articolo si nota come l’attività del promotore finanziario sia caratterizzata da tre aspetti fondamentali.
In primo luogo, la normativa previgente prevede che l’attività di promotore finanziario è caratterizzata dalla personalità della prestazione, ossia il promotore deve essere obbligatoriamente una persona fisica dotata di particolari requisiti di onorabilità e di professionalità.
In secondo luogo, il rapporto che sussiste tra l’attività di promotore finanziario e gli intermediari abilitati si caratterizza per la tipicità delle forme contrattuali, ossia, come stabilito dall’articolo in esame, il rapporto deve essere disciplinato nella forma di un contratto di lavoro dipendente, di agenzia o di mandato (con o senza rappresentanza).
Inoltre l’attività di promotore finanziario si caratterizza per la “professionalità”.
L’avverbio professionalmente sembra rinviare all’identico avverbio presente nella definizione legislativa dell’imprenditore (art. 2082 c.c.), indicando che l’esercizio dell’attività non deve essere svolto in maniera continuativa. Di conseguenza, l’eventuale venir meno del predetto carattere di “professionalità” può determinare la decadenza dall’albo stesso.
L’utilizzo dell’avverbio “professionalmente” induce a considerare il rapporto lavorativo esistente tra promotore e soggetto abilitato come stabile e continuativo; di conseguenza, l’eliminazione dall’albo del promotore finanziario – nel caso di mancato esercizio dell’attività per oltre un anno – appare in contrasto con i principi di “stabilità” e “continuità” propri del rapporto lavorativo che lega il promotore all’intermediario finanziario. In secondo luogo, non sempre la “continuità” richiesta al promotore finanziario è compatibile con le modalità in cui si esplica il contratto di mandato il quale può essere limitato al compimento di singoli atti giuridici.